Le Montagne Della Follia – H. P. Lovecraft

Secondo approccio a distanza di anni (tanti) a H. P. Lovecraft, uno dei più importanti e noti scrittori horror/fantascienza del secolo scorso. Probabilmente è quello che più ha ispirato i suoi succedanei, sia in campo letterario che cinematografico, nella sua letteratura ha creato una mitologia paragonabile a quella Tolkieniana, con vari esseri ultraterreni come gli Antichi, i Grandi Antichi, Cthulhu e il Necronomicon, che tanta fortuna ha portato alla saga di Evil Dead. Questo romanzo, o racconto lungo, di un centinaio di pagine, è ispirato alla parte finale del romanzo di Poe, Gordon Pym, di cui riprende l’ambientazione dell’Antartide, sviluppando un suo mondo. Una spedizione di scienziati in Antartide scopre delle misteriose montagne mai esplorate, di un altezza superiore a tutte le altre conosciute. La grande parte della spedizione va in esplorazione a fare ricerche, ma ben presto si perdono loro notizie, non prima di aver comunicato agli altri di avere fatto una incredibile scoperta, esseri viventi sconosciuti incastonati nel ghiaccio da migliaia e migliaia di anni. Il narratore e Danforth, rimasti al campo base, vanno alla ricerca dei compagni, di cui però trovano solo resti dissezionati, e alcuni dei cadaveri dei misteriosi esseri. Seguendo delle tracce fin sulle montagne della follia, così nominate per le deliranti visioni che causano, trovano i resti di una ciclopica città di origini antichissime, e degli orrori che segneranno per sempre la loro mente indifesa.C è poco da girarci intorno, la mente dietro alla creazione di tutto questo è disturbata ma geniale, è una lettura non semplice, spesso prolissa e ripetitiva, ma ti prende, ti coinvolge e ti segna pervadendoti nel suo mondo. È assolutamente legittimo capite già da questo singolo romanzo come Lovecraft possa essere stato così fondamentale per la scrittura horror, così come il cinema, essendo già solo questo un ispirazione per vari film, tra cui, chiaramente, “La Cosa da un altro mondo”/ “La Cosa”.
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