Dumbo – 2019

Vola piccolo D, vola!

E il piccolo Dumbo, vola davvero, così come il suo film. Capiamoci, non è un capolavoro, e sicuramente non sarà uno di quei film che resteranno nella storia del cinema. Ma questo non prescinde dal fatto che è davvero un bel film.A differenza dei precedenti live action Disney, come Cenerentola, la Bella e la Bestia e il prossimo Alladin, non segue pari pari la storia del classico, ma la prosegue e completa. È il classico nel primo tempo, è il suo sequel nel secondo.La regia è affidata a Tim Burton, e il connubio tra il regista fiabesco e il colosso delle fiabe provoca una notevole impennata nella vendita di fazzoletti. Il film è la prova provata che è possibile, nonostante l’indole zuccherosa della Disney, riuscire a girare un film che non sia eccessivamente stucchevole, proprio grazie alla mano di Burton, che per me è uno dei registi con più capacità emozionali in circolazione.Ovviamente perde un po’ il suo classico lato dark, ma si confermano come sempre eccezionali la scenografia, la fotografia e il lato musicale, ovviamente affidato a Danny Elfman, storico collaboratore del regista californiano.Anche il cast è di alto livello, e vede tra i protagonisti Colin Farrell, Eva Green, Danny De Vito (a mio avviso una spanna sopra gli altri) e Michael Keaton nella parte del cattivone. Ma i personaggi umani sono abbastanza semplici, anche come dialoghi e resto. Il vero protagonista è il piccolo pachiderma asiatico, che ruba logicamente la scena a tutti.Molto molto particolare, forse una critica velata alla Disney, la rappresentazione di Dreamlands, così tanto simile a Eurodisney (e a Disneyland ovviamente) e alla sigla del cattivo V.A. Vandevere che risulta essere due V sopra un altra sigla… ricorda niente?

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