Il double sul promontorio

Seconda uscita in quel di Piombino, questa volta senza imprevisti particolari. Ritrovo ormai consueto alle 8 a San Rocco, e ci tuffiamo nello sterrato che porta dietro il Ciampi prima e in zona Asca/Fiorentina poi. Questa volta non perdiamo tempo in deviazioni, consultazioni stradali o altro, ma viaggiamo spediti e per niente affranti dallo scirocco e dall’attacco di tafani, che ormai ci aspettano in gloria. Rincontriamo la vecchietta malefica che ci aveva preso per il culo la volta precedente, ma in questa occasione le sfrecciamo accanto a velocità supersonica, con tanto di pernacchia. Rimane sempre un po’ di difficoltà nello strappo finale che porta in cima a La Sedia, ma ribadisco, la colpa principale è nel fondo che non è proprio agevole e percorribile. Arrivati in cima, giusto il tempo di un sorso di bomba dalla borraccia, e continuiamo attraversando il cancellone che porta a Populonia e ci inoltriamo nel bosco. Il fresco degli alberi e gli scorci sul territorio ci allietano, ma non vogliamo esagerare, e al bivio principale decidiamo di non proseguire verso la terra degli Etruschi ma ci buttiamo verso il promontorio. E così, dopo una serie di salite impegnative e discese ardite, scopro una serie di sentieri che non conoscevo, la famosa via del crinale, che sta fra Ghiaccioni e la più frequentata via dei Cavalleggeri, direttamente sul promontorio. E capisco anche perché non l’ho mai fatta, è parecchio irta e sconnessa, e come discesa può essere divertente, ma fatta in salita è come farsi strappa i denti senza anestesia. Comunque, sbuchiamo nella zona proprio sopra Calamoresca, e la vista di quel mare calmo, azzurrissimo e invitante, ha la meglio. Scendiamo per un piacevole bagno, prima di rientrare a casa.


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