Andando a casaccio nella fase 4 del MCU può capitare di guardare prima il film che viene dopo di quello che viene prima. Se nella fase 2 e 3 è capitato che la Marvel prima presentasee il personaggio in un film corale e poi sviluppase il monografico successivamente, perché non posso stravolgere anche io la cronologia di visione? Anche perché è vero che ci sono legami tra un film e l’altro, ma le trame non sono così profonde e intricate da non poter essere gestite. E quindi eccoci al terzo Spiderman con Tom Holland, con il personaggio dell’Uomo Ragno che finora era stato uno dei più maltrattati (nel senso di mal gestito cinematograficamente) del nuovo corso, almeno per me. I due Amazing Spiderman con Andrew Garfield mi avevano fatto abbastanza ribrezzo, così come i primi due di Holland. Bisognava tornare indietro ai primi anni 2000 con la versione di Raimi per avere qualcosa di apprezzabile, al netto di un terzo episodio molto più debole rispetto ai primi due. Curiosamente qui invece si inverte la tendenza e questo terzo episodio è migliore dei precedenti. Siamo sempre su un livello meh, ma diciamo un meh+ dai. La trama è caratterizzata dalla presenza oltre del nostro amichevole spiderman di quartiere, anche dagli altri due. Eh sì, spoilerone ma ci sono anche gli altri spiderman, capitati per un caso dal multiverso a dare manforte a questo uomo ragno, per combattere tutti i nemici di tutti i film sulle varie versioni dell’ aracnide, apparsi anche questi per caso per un pasticcio del multiverso causato da un distratto Dr Strange. Insomma, la trama sta appiccicata con lo sputo (o una ragnatela) ma alla fine il risultato è anche abbastanza piacevole, anche solo per la Royal Rumble finale.
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