Toy Story 4 – 2019

Prima di guardare Toy Story 4 era obbligo spararsi la maratona dei primi 3 film, per fare un remind della storia, ma soprattutto perché sono parecchio carini.
Eh sì, questi film Pixar hanno davvero una marcia in più, disegnati molto bene, con una trama simpatica e ben costruita, ovviamente orientati verso i bambini ma non stucchevoli, anzi, anche un adulto può gustarseli senza sforzarsi troppo di fantasia. E hanno anche una bella colonna sonora. Ma non solo, hanno prospettiva. Infatti non solo i personaggi hanno un evoluzione, ma anche il mondo che li circonda, compreso Andy, il loro bambino, che cresce e diventa adulto, nel terzo capitolo. 
Insomma, è inutile che continui, i primi tre episodi li hanno visti anche i muri, veniamo al quarto.
Potevano fermarsi al terzo. Ecco. È brutto dirlo, ma è così. È carino, rimane comunque un bel prodotto, ma è un paio di scalini indietro rispetto agli altri. I personaggi sono sempre simpatici, però ci sono dei deja-vu nella trama, e dei brutti errori di incoerenza (Woody che cambia repentinamente idea, o Buzz che improvvisamente pensa che la voce del riproduttore vocale sia la sua coscienza). Insomma, in un ipotetico voto, il sei lo raggiungerebbe, ma un po’ come uno studente che a febbraio smette di studiare e lo passano sulla fiducia.


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