Warriors FC Buti – Le Badie 1-0

Per continuare la propria marcia e arrivare alla sosta invernale mantenendo il primo posto in classifica, uno scoglio da superare era questa squadra de Le Badie, soprattutto affrontandola con diversi assenti, tra motivi disciplinari e infortuni, e l’assenza di ben 7 giocatori si sente soprattutto per la panchina corta e minor numero di soluzioni a disposizione. L’avversario è tosto e ostico, con un undici in campo fisicamente superiore per struttura fisica e prodigo di interventi duri, un arbitro odioso rosso pelato e grasso, il campo motoso come non mai, pesante e al limite della giocabilità palla a terra, e sono 80 minuti passati tra acqua a catinelle e neve tonda (cit.). Insomma, ci sono tutte le condizioni per fare bene ed è quello che succede. Perché questa squadra c ha due palle cubiche e soprattutto è una squadra, che si aiuta e si sbatte, dal primo all’ultimo, da chi parte titolare a chi parte dalla panchina, danno tutti l’anima e lottano tutti da veri Warriors. La partita come di consueto ci vede partire subito forte, e dopo mezzo secondo dal fischio d’inizio si troverebbe anche il gol del vantaggio, che però non garba al Byron Moreno di turno che decide di annullarlo perché boh, non lo sa neanche lui. Degli avversari nella prima frazione di gara non c è traccia o quasi, rare sortite offensive che non impensieriscono più di tanto, e finalmente alla prima occasione utile segniamo (di nuovo) grazie ad un colpo di testa in tuffo del Todo di Enziana memoria (❤️), Todo che si era distinto pochissimi minuti prima per una rovesciata talmente bella e impattata talmente bene che sbatte sul portiere, e andiamo negli spogliatoi forti del vantaggio. Il secondo tempo ci vede lentamente ed inesorabilmente calare a livello di intensità, tanto che gli avversari prendono coraggio e spingono molto, ed hanno due belle occasioni su cui però ci pensa un grande Brianna a salvare l’impossibile, prima su un tiro di controbalzo da fuori destinato a fil di palo, e il secondo su un rasoterra in mischia che macomeminchiahafatto. Avremmo anche, fra le loro due occasioni, la possibilità del raddoppio, ma Sergio di Rio, autore di una gara di sostanza, in versione “antico vaso che andava salvato” e debilitato dal troppo movimento tutto insieme non ha la giusta lucidità per concludere bene un bel contropiede ben orchestrato e non centra la porta. Ma non importa, perché ieri gli dei del Vajont erano più forti di qualunque avversità, compresi i 35 minuti di recupero dati nel finale, e i livornesi dei poveri se ne tornano a casa con tanta polemica e tanto fango in bocca, e con in testa il coro della capolista che se ne va.

Share
Share