Ultima Notte A Soho – 2021

Edgar Wright è un regista che vive di contaminazioni, su base commedia, spesso demenziale, affrontando altri generi, come l’action, la fantascienza e l’horror, ben presenti nella trilogia del cornetto, o anche il musical e il thriller negli altri suoi film. In questo, è totalmente assente la parte commedia, riservando tutto ad un thriller/horror ambientato in due piani temporali, il presente e il passato nella swinging London degli anni ’60. Trait d’union delle due epoche è la giovane Ellie, che per inseguire il sogno di diventare stilista di moda si trasferisce da un paesino della Cornovaglia alla capitale, prima in uno studentato e successivamente in un piccolo monolocale nel palazzo di una vecchia. E qui Ellie, ha delle strane visioni, tra sogno e realtà, in cui rivive la vita di Sandy, una ragazza anche lei trasferitasi a Londra 40 anni prima, in quell’appartamento, con l’intenzione di diventare una diva, a qualsiasi costo. Ma ben presto le vite di Sandy, e di conseguenza quella di Ellie, si trasforma in un incubo, in cui la giovane rimane sempre più coinvolta in visioni inquietanti e pericolose, e rimane ossessionata dalla situazione, mettendosi sempre più nei guai alla ricerca di una soluzione a quello che sembra un delitto. Trama intrigante, con un ritmo e una regia coinvolgente e di livello, è presente una colonna sonora d’annata veramente fantastica, e una doppia fotografia curatissima e avvolgente quando è ambientata nei sixies e più piatta nel tempo attuale, probabilmente per fare spiccare il disagio di Ellie nel vivere in questo tempo. Film che mi è piaciuto molto, anche se mi è sceso un po’ verso la metà del terzo atto, con delle soluzioni forse non all’altezza del resto, probabilmente già nella sceneggiatura. Ma comunque un bel thriller di quelli fatti bene, con due protagoniste, Thomasine McKenzie come Elly e Anya Taylor Joy per la parte di Sandy veramente all’altezza e tanto tanto brave.
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