Demoni – 1985

Faranno dei cimiteri le loro cattedrali, e delle città le vostre tombe”.Lamberto Bava firma la regia di una sceneggiatura di Dario Argento, creando un horror a basso budget nella classica scuola italiana di genere degli anni 60/70/80, a suo modo diventato un piccolo cult nonostante tante grossolanerie, accompagnato da una colonna sonora sparata a mille e soprattutto di alto livello, che spazia dal main theme di Claudio Simonetti (ex Goblin) a pezzi hard rock e heavy metal dei Motley Crue, Billy Idol e Scorpions, tra gli altri. Cheryl e Kathy nella metropolitana di Berlino ricevono da uno sconosciuto mascherato un invito per una prima al misterioso cinema Metropol. Lì le due conoscono altri due giovani e, assieme agli altri spettatori, assistono al film, che parla di 4 ragazzi che rinvengono, nella cripta di mostrarsi, una maschera che indossata, trasforma in demoni. Nel frattempo, una delle altre spettatrici, per gioco indossa una maschera di ferro posizionata all’entrata del cinema, che le causa uno sgraffio che, in breve, la trasforma in un demome. E inizia così una carneficina e una dura lotta per la sopravvivenza. Come detto, la sceneggiatura è di Dario Argento, e questo è il bene e al tempo stesso il male del film. Il bene per la costruzione della storia, per le idee, per le trovate nella scrittura, di cui gode ampiamente tutta la prima parte, con gli accadimenti dentro il cinema che si accavallano con ciò che avviene sullo schermo, con il culmine, leggero spoiler, nel momento in cui nel film proiettato una tenda viene lacerata da un coltello, mentre nella “realtà” il telo dello schermo viene lacerato da uno dei demoni infettati, creando un bel caso di cinema nel cinema; e nel male in situazioni troppo pecorecce e trash come la scena della motocicletta, ad esempio, o nella scrittura dei personaggi assolutamente piatti e buttati li, e la recitazione purtroppo ci mette del suo. Nel complesso però resta un film ampiamente godibile e di genere.

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