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Pluripremiato film agli Oscar e ai Golden Globe del 2012, scritto e diretto da Michel Hazanavicius. Le particolarità di questo film? È un film muto e in bianco e nero, in formato 1:33:1, praticamente un vero e proprio omaggio al cinema degli inizi del Novecento. E come tale va visto. Non ha aperto a filoni nuovi di revival, è semplicemente quello che è, ma è un qualcosa che ha il suo perché. Nonostante l’assenza di parlato ha una colonna sonora che anticipa e sottolinea ancora di più le vicende del grande divo, ormai sul viale del tramonto per il repentino passaggio al sonoro, George Valentin, un istrionico Jean Du Jardin, e della bellissima e lanciata Peppy Miller, una stupenda Berenice Bejo. E sono loro i due motori principali del film, il loro legame di attrazione è perfettamente messo in scena e costituisce il terzo protagonista della pellicola. Du Jardin mette in scena una mimica facciale fuori dal comune, perfettamente calato nella parte e nei panni di George, tanto che sembra davvero un attore di un cinema che si basava principalmente su sguardi ed espressioni. E la Bejo, con quella faccia d’angelo e una dolcezza ipnotica, dà la giusta grazia ed efficacia alla sua Peppy. Sicuramente non è un film che è facile da rivedere, ma merita sicuramente, cast in primis, gli elogi che ha ricevuto. Nota a margine, i comprimari della pellicola, vede come seconde linee caratteristi del calibro di James Cromwell e John Goodman, oltre ad una comparsata di Malcolm Mac Dowell.
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