Cuori In Atlantide – Romanzo – Stephen King – 1999
Il buon zio Stephen ha pubblicato diverse serie di racconti, bella sua carriera letteraria. Questa, a differenza delle altre, che erano composte da storie ovviamente slegate tra loro, è leggermente diversa, in quanto ci sono tanti elementi in comune tra i cinque racconti, uniti da un sottile filo che comunque genera un moto e un motivo di curiosità. La raccolta è composta da due racconti lunghi, Uomini Bassi In Soprabito Giallo, che rappresenta anche la vetta di qualità della raccolta, e Cuori, che è comunque un buon racconto, e tre novelle brevi, Willie Il Cieco, Perché Siamo Finiti In Vietnam e Scendono Le Celesti Ombre Della Notte, che ne chiude le fila. Motore principale è Uomini Bassi, che riporta il lettore nella tipologia di racconto in cui il Re è il re, ovvero la rappresentazione del mondo adolescenziale, con un ragazzino, Bobby Garfield e i suoi amici Carol e Sully-John, e il rapporto stretto che Bobby stringe con Ted Brautigan, un uomo anziano che si è appena trasferito nell’abitazione adiacente a quella del ragazzo, che avvicinerà alla lettura e soprattutto alla conoscenza dei misteri della sua vita. Ted è infatti un fuggitivo, inseguito dagli Uomini Bassi che vogliono riportarlo nel Medio Mondo per sfruttare i suoi poteri psichici come frangitore (se avete letto la saga de La Torre Nera avete capito di cosa parlo, altrimenti fatelo immediatamente). Ciò darà il via a profondi cambiamenti, soprattutto in Bobby ma di conseguenza anche in Carol, e innescherà una serie di situazioni che ci faranno conoscere il protagonista di Willie il Cieco, ma anche di Cuori in cui è presente allo stesso tempo uno dei personaggi importanti per lo sviluppo di Perché Siamo Finiti In Vietnam, che vede come protagonista Sully-John, fino alla chiusura finale del cerchio nell’ultimo racconto. Non c è che dire, sicuramente uno dei buoni lavori del Re del Maine.