Il Signore Degli Anelli – J.R.R. Tolkien

Per finire il filone della saga fantasy forse più famosa della storia dopo la Bibbia, mi ero lasciato da ultimo la rilettura dell’opera magna, il capolavoro di J.R.R. Tolkien, il Signore degli Anelli, con le sua storia suddivisa in tre atti, La Compagnia Dell’ Anello, Le Due Torri e Il Ritorno Del Re, che percorre il viaggio dell’hobbit Frodo, con i suoi amici Sam, Merry e Pipino, affiancati dallo stregone Gandalf, il ramingo Aragorn, il cavaliere Boromir, l’ elfo Legolas e il nano Gimli, verso il Monte Fato per la distruzione dell’ Unico Anello, ultima arma di conquista per il crudele essere sovrannaturale Sauron e le sue legioni di orchi. Credo non ci sia bisogno di parlare di una trama iperconosciuta e messa anche su pellicola per la prima volta in assoluto da Peter Jackson a cavallo tra il 2001 e il 2003, da subito grandissimo campione di incassi e di svariati premi, operazione cinematografica che ha riportato in auge il fantasy nel cinema ed ha aperto le porte a tante altre produzioni successive, e che faceva seguito ad un tentativo di versione animata del 1978, fermatosi però al primo capitolo. Rileggendo dopo tanti anni, più di 25, le avventure di Frodo e Compagnia, risulta meno difficile comprendere tutte le interconnessioni genealogiche tra i nomi presenti nei libri, e anche lo spazio geografico dove è ambientata la storia, ma giocoforza si perde un po’ quell’ aura di magia che pervade la saga, che però resta certamente un capolavoro per la messa in prosa di un cammino dell eroe, per tutto l universo narrativo creato e il numero di personaggi che, pur se tanti secondari, comunque acquisiscono tridimensionalità e un loro personale sviluppo.Un capolavoro è un capolavoro anche con background differenti. Ciò che invece salta agli occhi ad una rilettura, è la marcata differenza rispetto alla trasposizione cinematografica che ovviamente è costretta a tagliare qualcosa, anche di non secondaria importanza (soprattutto all’ inizio e alla fine), cambia qualcos’altro (i caratteri e la importanza di Merry e Pipino in primis) e aggiunge altro ancora (lo scontro con i mannari) e in generale porta in scena un atmosfera più dark nei momenti più intensi, tanto da poter dire che è sì un ottimo adattamento, ma cammina anche sui suoi piedi. L’ epopea tolkieniana resta quindi un caposaldo del fantasy e del romanzo di formazione.

Share
Share