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Siamo nel 2019, dieci anni dopo una terribile pandemia causata da un pipistrello (sic) che ha reso il 95% e oltre della popolazione… vampiri. La cosa ganza è che praticamente la società è rimasta la medesima, con società a sfruttare il bisogno di sangue e a soddisfarne, a modo loro, la richiesta. Edward Dalton è un ricercatore incaricato di scoprire un alternativa al sangue umano ormai introvabile, dal momento che gli ultimi esseri umani sono utilizzati come sacche di sangue per la popolazione e ormai l’approvvigionamento non basta più, causando la trasformazione degli assetati in esseri primordiali piuttosto bruttini e affamati. Il cast è di prim’ordine, con Ethan Hawke nei panni di Edward, Willem Defoe in un umano ex vampiro e Sam Neill in quello dell’avido magnate della società. La premessa della storia è interessante, sviluppata bene e tutto, peccato che comunque il film si perda un po’ nel prosieguo perdendo le premesse sociologiche e risolvendosi in un action, che comunque si lascia vedere ma senza mantenere le promesse dei primi minuti, che visti dopo un ottica pandemica che curiosamente deriva (sembra) proprio da un pipistrello, e tocca le medesime circostanze socio-psicologiche, mi aveva suscitato molta curiosità.
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