City of God – 2002

Se nasci in una parte povera del mondo, sai che la tua vita non sarà facile.Se nasci in una favela di Rio de Janeiro, allora sei nella cacca, e il crimine è la risposta più probabile.
La pellicola ti introduce in maniera originale nel mondo dei bandidos della favela di Cidade de Deus attraverso gli occhi di Buscape’, che vede l’amico di infanzia Dadinho coronare il suo sogno di essere il bandito più temuto della favela, mentre invece il protagonista ha la passione della fotografia.
Il ritmo della regia di Fernando Meirelles è alla Guy Ritchie, veloce, con flash back e flash forward, ma meno forzato e spettacolare e funzionale alla storia, che comunque deve mantenere una verosimiglianza visto il suo essere tratto da un libro autobiografico di Paulo Lins. In effetti la sensazione di divertimento nello scorrere degli eventi cozza con la consapevolezza in sottofondo dell’ineluttabilità degli svolgimenti, di come sia effettivamente l’unica strada percorribile, ma non per una scelta senziente, quanto perché l’unica via, o uccidi o muori, o crei guai o sei nei guai, una continua lotta per la sopravvivenza.

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