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Pezzi di donna di una donna a pezzi in una pièces che ha protagonista una donna. Vanessa Kirby è la protagonista di questo film diretto da Kornèl Mundruczó, affiancata da Shia Labeouf e Ellen Burstyn. Il film si apre con un piano sequenza di 23 minuti in cui Martha e Sean si apprestano a vivere un parto casalingo che, purtroppo, si risolve in maniera tragica per la nascitura. Questo diventa un muro insormontabile per i due, e là dove Sean sfoga la sua frustrazione con rabbia e comportamenti poco edificanti, Martha si chiude in sé stessa, contrastata da tutta la famiglia per le decisioni prese sul parto, per il suo rifiuto a denunciare la levatrice successivamente alla morte della piccola e per altre questioni irrisolte con la madre. Il film è molto denso ma non gioca eccessivamente con i sentimenti, anche se si dilunga un po’ troppo in alcuni momenti, e offre un paio di buone metafore, con un ponte in costruzione, in cui ogni volta che progredisce nei lavori Martha riacquista un pezzo in più di sé e della propria forza, e con i semi delle mele che mangia, che tiene gelosamente per farli germogliare, a dimostrare soprattutto a se stessa che è ancora capace di generare nuova vita. E saranno proprio quei germogli che, a fine film ormai alberi carichi di frutti, chiuderanno il cerchio con una bambina che si arrampica, chiaramente figlia di Martha.
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