Esordio alla regia più che dignitoso per Natalie Erika James, che al suo primo film trova l’appoggio in produzione di Jake Gyllenhaall e dei Fratelli Russo, e come attrici protagoniste tre volti noti, Emily Mortimer e Bella Heathcote nei ruoli di Key e Sam, rispettivamente figlia e nipote della vecchia Edna (Robyn Nevin). Il tutto ruota sulla misteriosa scomparsa e altrettanto misteriosa ricomparsa della nonnina, che abita da sola in una grande e rumorosa casa nella campagna australiana. Il film si snoda sul genere horror pur non essendo un vero e proprio horror, ma comunque costruendo un pathos abbastanza interessante, seminando dubbi e indizi e facendo presagire momenti di jump scare che, invece, e miracolosamente non arrivano. E questo è un grande pregio, perché la tensione che genera è pura e non forzata, aumentando il senso di inquietudine. Resta un po’ confusa la causa scatenante, potrebbe essere colpa di quella muffaccia che imputridisce tutta la casa, e le persone, o solamente una questione puramente psicologica, dovuta al senso di inadeguatezza di fronte ad un familiare stretto colpito da demenza senile, e la difficoltà di accettare il decadimento fisico e mentale. Probabilmente la regista e la sceneggiatura puntavano più su qualcosa di psicologico, e da questo punto di vista un po’ traballa, ma resta un più che discreto film.
La versione di VER: https://www.vomitoergorum.org/2021/06/relic-2020.html?m=1
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