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Recupero di un Cronenberg del 2012, con un Robert Pattinson da poco uscito dalla tragedia di Twilight. La pellicola ha degli spunti interessanti e una fattura discreta, questo non si discute, ma a mio avviso non è riuscitissimo. Un giovane multimiliardario americano, decide di andare a farsi ritoccare il taglio di capelli nella peggiore giornata possibile. Seduto nella sua limousine (98% dell’ambientazione del film) vedrà andare a picco il suo patrimonio e la sua azienda, per scellerati giochetti finanziari, incontrerà vari personaggi nel traffico congestionato per l’arrivo in città del presidente degli Stati Uniti, per una manifestazione di protesta e una minaccia terroristica di non ben chiara entità a suo danno. Chiaro scopo del film è simboleggiare la morte del capitalismo, delle sue velleità e dei suoi agi, la sua avveniristica limousine, piene di monitor che snocciolano i numeri dei mercati finanziari, i vari lacchè che si interscambiano il posto al suo fianco per pochi minuti, la moglie frigida e distante. Lui stesso è completamente “assente”, monoespressivo, disinteressato a tutti e tutto ciò che ha intorno. È un film con connotazioni più profonde delle immagini, ma che forse è un po’ troppo chiaro da subito, e soprattutto risulta troppo ottimista/pessimista ( a seconda del punto di vista). Probabilmente ha bisogno di una seconda visione, a suo tempo, perché rimane un po’ pesante e qualcosa per strada ti perdi.
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