La Torre Nera – la Saga- di Stephen King

torrenera2

Ka, Ka-Tet, Khef, Ka-Shume.

Torre nera,vettori,la rosa,il Re Rosso.
Non è facile parlare di questa opera magna, non è facile perché è impegnativa, intensa, coinvolgente, e affrontarne una recensione (che Gan mi perdoni per la mia impudenza e la mia superbia) a poche ore dal lutto di esserne arrivato alla conclusione, rende ancora più complicato questa intenzione.
Arrivare alla fine di questa saga di 7 romanzi principali, quasi 5000 pagine totali, decine di personaggi incontrati, o ritrovati, alcuni marginali, altri importanti, un lessico e una geografia completamente dedicati, e continue citazioni e autocitazioni, arrivarne alla fine, leggere le ultime pagine, le ultime frasi, l’ultimissima parola, e rendersi conto che non farai più parte di quel mondo, che tutto il tuo impegno, la tua dedizione, l’affetto che hai provato per i protagonisti, andrà perduto, ti lascerà solo una eco lontana, una sensazione di vuoto, come se tu avessi attraversato una delle porte Introvata e, arrivato dall’altra parte, ti restasse la consapevolezza di stare dimenticando qualcosa, di sapere che la tua realtà era diversa da quella in cui sei ora…
Non è semplice da spiegare, non è semplice da capire, se non hai mai vissuto neanche qualche pagina in compagnia dell’ultimo pistolero e del suo tet.
Tutta la storia ruota attorno a Roland Deschain, ultimo pistolero, ultimo discendente del regno di Gilead. Il suo mondo, uno dei tanti svariati mondi paralleli al nostro (definito poi Mondo Cardine) è rappresentato come un far west intriso di magia (il Prim, il mondo degli Antichi) in seguito a guerre catastrofiche è “andato avanti”, ha perduto qualsiasi regolarità, il sole non sorge più completamente a est e non tramonta più completamente a ovest, il tempo non scorre con la solita regolarità, alcuni minuti durano giorni, alcuni giorni durano minuti. Roland, dopo la caduta del suo Regno ad opera degli intrighi del Re Rosso, un essere umanoide, e dei suoi sgherri,fra tutti Walter O’Dim/Marteen il mago/Falson/John Quick ( ma conosciuto in altri mondi -e libri- come Randall Flagg) è all’estenuante ricerca della Torre Nera, l unica ancora di salvezza del suo mondo e di tutti gli altri. Il Re Rosso al contempo, vuole arrivare alla distruzione totale dei 12 Vettori (sorta di pilastri che sorreggono la Torre e da essa partono per sorreggere tutti i mondi dell’Universo) per poter raggiungere il piano più alto della Torre Nera (in realta una incarnazione di Gan, l essere creatore) per poter da li dominare su ogni cosa. Si conosce cosi la storia di Roland, del suo amore perduto, del suo primo ka-tet (uno di molti,un unione spirituale di compagni aventi tutti lo stesso scopo e tutti governati dal Ka, il destino) con i suoi compagni di gioventù Alain, Cuthbert,e Jamie, del loro sacrificio per la causa, del suo inseguimento di Walter per anni e anni nel deserto, dell’incontro con nuovi compagni, Eddie, Susannah e Jake, tutti provenienti dal “nostro” mondo, e del bimbolo Oy (una specie di incrocio tra un procione e un cane,con doti di intelletto e una piccola capacità di parlare) con cui formerà un nuovo Ka-tet, anche questo però, a pochi passi dalla riuscita, funestato dal Ka-shume, la morte di uno o più componenti che causa lo scioglimento del tet e la perdita della loro unione spirituale e forza contro le avversità.
E Roland, Roland il pistolero, Roland,il freddo e glaciale assassino, con i suoi occhi blu, il suo sguardo da bombardiere, Roland, soggiogato al Ka e sua pedina e suo strumento, è pronto a tutto per compiere la sua missione, vendicare i suoi genitori, i suoi amici, il suo popolo, riparare ai suoi errori, ristabilire l’armonia, salvare il proprio mondo e di conseguenza tutti gli altri, anche attraversando piu mondi diversi pur di arrivare al suo scopo, pur di salvare i Vettori, sacrificando i suoi compagni, i suoi affetti, in una spirale di vendetta e ricerca senza fine.
Lo straordinario, oltre il notevole sforzo letterario di questa epopea che ha consumato 30 anni di vita di King per concluderne la scrittura, è l’incredibile intreccio di personaggi che ricorrono anche in altre opere.
Infatti, in tutto l’arco dell’opera, si ritrovano personaggi che fanno gia parte della bibliografia kinghiana.
Tanto per citarne alcuni, i Can-toi,o uomini bassi, e Ted Brautigan di Cuori in Atlantide, Pere Callaghan di Le Notti di Salem, Dandelo, una delle incarnazioni di Pennywise di IT, Il Re Rosso, citato in Insomnia, lo stesso Randall Flagg, presente in Il Talismano e L’Ombra dello Scorpione…e addirittura lo stesso King, come voce narrante ma anche protagonista attivo della storia, come Vettore incarnato nel mondo cardine.
Ridurre tutta l’epicità, il dramma, in poche parole è difficile e non è possibile rendere l’idea di ciò che il Re ha scritto. Il problema principale di Stephen King con i critici è sempre stato il loro tentativo do catalogarlo in un determinato genere, genericamente detto horror. Grave errore, ovviamente, perché in realtà i romanzi e i racconti esclusivamente horror si limitano ad un numero esiguo. King ha sempre spaziato dal fantasy, al thriller psicologico, a un fantascienza, a un mistico, non disdegnando di passare dall’uno all’altro nella arco di poche pagine dello stesso romanzo. Spesso le ambientazioni sono ricorrenti, Castle Rock una delle più presenti,e in generale il Maine, stato natale di King. Ma gli elementi che più sono presenti nella narrazione kinghiana sono l’amicizia, un legame forte tra due o più persone che determina la riuscita di quello che è lo scopo finale della trama, una sorta di iniziazione, di ricerca, di passaggio.
Veniamo ad esaminare i libri che compongono questa saga grandiosa:
torrenera1
1 – L’ultimo cavaliere –  1989, pp. 257
2 – La chiamata dei tre –  1990, pp. 472
3 – Terre Desolate – 1992, pp. 541
4 – La sfera nel buio – 2003, pp. 654
5 – I lupi del Calla –  2003, pp. 860
*8 – La leggenda del vento – 2012, pp. 374
6 – La canzone di Susannah – 2004, pp. 494
7 – La torre nera – 2004, pp. 1103
 tutti editi da Sperling & Kupfer
E’ inutile dilungarsi ulteriormente nel parlare, l’unico consiglio che vi do’ è quello di provare a leggerlo e entrare nel medio-mondo con Roland e il suo tet, se vi è gradito. Ci sono altri mondi oltre a questo, e c’è continuamente bisogno di nuovi pistoleri che credino nel potere della rosa, che ascoltino il suo canto e difendano i  Vettori dagli attacchi di Discordia e dei suoi emissari.
Hile pistoleri.
“…dite di voler sapere come va a finire.Dite di voler seguire Roland nella Torre;dite che è per questo che avete pagato, che questo è lo spettacolo che siete venuti a vedere……ma i fiinali sono senza cuore.Un finale è una porta chiusa che nessun uomo (o Manni) può aprire….I finali sono senza cuore. Finale è solo un sinonimo di addio.”
Share
Share