
Un ragazzino di 14 anni ha ucciso un coetaneo, su cui però girano dicerie su origini diaboliche e a sua volta accusato di aver ucciso, sbranando, la sua sorellina di pochi mesi.
E quindi Furio si ritrova nella provincia di Venezia, a indagare su questo misterioso e scomodo caso, tra reticenze, superstizioni, maldicenze e paure religiose.
Si tratta proprio di un cinema antico, con una fotografia scura, che richiama molto gli anni ’50 della storia, con tante immagini che virano verso il simbolismo, con una regia “classica” alla Avati, con inquadrature e colori tipici.
Non è un capolavoro, ma comunque si può vedere
Leave a Reply