Sigur Rós at Lucca Summer Festival
E finalmente ci sono riuscito. Dopo aver bucato il precedente concerto a Lucca nel lontano 2013 causa matrimonio di Giannino e Giulia in concomitanza, e negli anni successivi per location troppo distanti per raggiungerle in solitaria, finalmente la fortuna mi sorride e piazza una data della tournée a Lucca al Summer Festival, occasione troppo ghiotta per passare inosservata. Accaparrato per tempo a dicembre un comodo posto a sedere, si giunge infine al giorno previsto. Caldo incredibile, afa fastidiosa ma Lucca risponde presente con un sold out completo, con una età media prevedibilmente alta, sui 40/45. A fare da apripista ci sono i King Princess, un gruppo rock niente male. I nostri islandesi si fanno aspettare, iniziando il concerto con una mezz’ora di ritardo rispetto al programma, ma ciò non fa che aumentare le aspettative del pubblico, che vengono ripagate con un inizio sfolgorante con Glósóli, Vaka e Svefn-g-Englar che mettono subito in chiaro come il concerto non sarà dedicato esclusivamente all’album appena uscito ma piuttosto a una riproposizione (e in alcuni casi rivisitazione) di classici precedenti (di Atta è presente infatti una sola canzone). La formazione è quella originale, dopo il rientro del polistrumentista Kjartan Sveinsson, che torna così ad affiancare il bassista Georg Holm e il chitarrista e cantante Jónsi, che con il suo archetto da violino e la voce indecifrabile ammalia e trascina il pubblico in un viaggio mentale nei meandri della loro terra natale, con gli schermi dietro di loro che via via proiettano immagini degli elementi basici, acqua, fuoco, rocce, nubi di cenere, vulcani, mentre la voce di Jónsi, che non canta parole intellegibili ma un linguaggio completamente inventato per accompagnare ed esaltare la musica, utilizzando le lettere come ulteriore strumento di sonorità. Non mancano momenti ultranoise con arrangiamenti spinti, che esaltano e coinvolgono il pubblico in un gioco di contrasti tra momenti armonici diversi, fino ala conclusione lisergica di Popplagiõ con un tributo a 2001 Odissea nello Spazio con un monolite nero che appare negli schermi e successivamente un esplosione di colori che richiamano il viaggio cosmico dell’astronauta. La scaletta dei giorni precedenti è rispettata, con le consuete 12/13 canzoni con solo una variazione rispetto al giorno precedente, e una standing ovation finale che richiama il gruppo due volte sul palco per i saluti. Setlist: Glósóli Untitled #1 – Vaka Svefn-g-englar Ný batterí Ekki múkk Ylur Untitled #6 – E-Bow Sæglópur Untitled #7 – Dauðalagið Festival Kveikur Untitled #8 – Popplagið
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