Halloween _La Notte Delle Streghe – 1978

Sera di Halloween del 1963. L’inquadratura dell’esterno di una casa, osservata in maniera morbosa dalla telecamera. Qualcosa viene messo sull obbiettivo, che ne riduce l’ampiezza, e comincia il movimento, verso l’abitazione. È ora che ci rendiamo conto che la prospettiva è la soggettiva di qualcuno, di cui ignoriamo l’identità. Iniziamo così ad avvicinarsi alla casa, una mano che apre una finestra, l’interno della casa, apparentemente vuota. Una mano che apre un cassetto della cucina, prende un coltello, e ci avviamo a salire le scale. C è una luce in una stanza. Al suo interno, una ragazza di spalle, intenta a pettinarsi, ignara della nostra presenza dietro di lei, ci avviciniamo, il coltello si alza, e colpisce ripetutamente la fanciulla. Riscendiamo l scale, andiamo alla porta, usciamo nel giardino, viene tolta questa cosa misteriosa che riduceva la visuale, nel frattempo arriva la macchina, scende una coppia di mezza età. Cambio di prospettiva, campo medio corto, eravamo un bambino con in mano un coltello e nell’altra una maschera da clown. Si apre con questo piano sequenza di una potenza suggestiva e impressionante uno dei capisaldi del cinema horror, ad opera di quel grande tatone che è John Carpenter, una di quelle voci indipendenti del cinema statunitense che nelle sue opere ha reinventato un genere. È anche il film che ha lanciato la carriera di Jamie Lee Curtis, e creato l’iconica figura di Michael Myers, innaturale assassino dalla forza e resistenza mostruosi, che indossa una maschera (in origine una maschera del capitano Kirk di Star Trek sciolta dal calore), e una colonna sonora altrettanto famosa, anche questa opera di John Carpenter, come in tutti i suoi film.

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