Lo Hobbit o La Riconquista Del Tesoro – J.R.R. Tolkien – 1937

Ripreso in mano il libro di J.R.R. Tolkien a, boh, 30 e passa anni dalla prima lettura, e più o meno restano le stesse impressioni che ne avevo, pur se ovviamente tanti particolari della storia erano omessi dalla memoria. La trama penso sia abbastanza conosciuta, ma comunque riassumiamo un attimo. Bilbo è un Hobbit della Terra di Mezzo, una sorta di uomo dalle dimensioni ridotte, popolo pacifico e dedito al cibo e al divertimento. Un giorno uno Stregone, Gandalf, lo invita ad unirsi a lui per un avventura (cosa che normalmente gli hobbit disdegnano per una loro paura insita nella loro natura), e lui ovviamente rifiuta. Ma il giorno successivo riceve la visita di 13 Nani, guidati da Thorin, e dallo stesso Gandalf, e Bilbo giocoforza resta invischiato in questa missione di riconquista della Montagna Solitaria, la antica residenza del nonno di Thorin, dove è racchiuso un inestimabile tesoro custodito dal Drago Smaug, che aveva attaccato, sconfitto e scacciato i Nani secoli prima. E così le avventure per il piccolo Hobbit saranno innumerevoli, tra Orsi mutaforme, orchi, aquile giganti, Elfi e Troll, fino al compimento della missione. Classico viaggio dell’eroe e romanzo di formazione di stampo fantasy, risulta piacevole e ben scritto, anche se, a differenza della trilogia de Il Signore degli Anelli (che rileggerò a breve), uscita successivamente, risulta inferiore per epicità (almeno per come mi ricordo, ma sarà oggetto di una prossima rilettura), e dai toni meno dark e drammatici, risultando più “leggero” e rivolto ad una platea più giovane, come ottimo apripista a questo mondo fantastico, in tutti i sensi, creato dal celebre scrittore inglese.
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