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Settembre 27, 2022 Settembre 27, 2022
Roikin
Adam McKay , Adrian Brody , Boston Celtics , Earvin Magic Johnson , HBO , Jerry Buss , Kareem Abdul Jabbar , Los Angeles Lakers , Nba , Sally Field
È showtime signore e signori. La serie, ideata tra gli altri, e diretta nel pilota da Adam McKey, tratta dal libro di Jeff Perlman ripercorre l’ascesa dei Los Angeles Lakers alla fine degli anni 70. Prima dell’inizio della stagione 79/80 i Lakers (e tutto l’indotto) vengono acquistati da Jerry Buss, un imprenditore immobiliarista, gran puttaniere e con grande fiuto per gli affari, che decide di buttarsi nel Nba. Gli inizi non sono facili, considerando tutta una serie di problemi che sarebbero anche potuti essere insormontabili, da una tradizione alle finals negativa, con 8 finali perse su 9 negli ultimi 20 anni, di cui esclusa 1 tutte contro gli acerrimi nemici dei Boston Celtic, i Galacticos del tempo, una squadra da rifondare e amalgamare, con il nuovo innesto, il rookie Earvin “Magic” Johnson Jr, spaccone e arrogante e non ben visto inizialmente dai compagni, l’abbandono del coach Jerry West, storico ex giocatore di Los Angeles, a poche settimane dall’ inizio della regular season per incapacità di gestire lo stress dopo il cambio di proprietà e i sogni di grandezza di Buss, e il grave incidente occorso al nuovo coach Jack McKinney dopo una manciata di partite, con la squadra presa in mano da Paul Westhead, il suo secondo, aiutato da Par Rilely, che poi, spoiler, negli anni successivi sarà il coach dei gialloviola. Nonostante ciò, la squadra e un Buss ormai sull orlo della bancarotta per l’investimento monstre fatto, si potranno fregiare dell’anello al termine della stagione e iniziare una dinastia di successo nella lega, rivoluzionando sia il modo di giocare che la filosofia imprenditoriale dietro le franchigie. La serie è divertente, ben costruita, ha il classico marchio di fabbrica di McKey nella regia e nel montaggio, e ha come fiori all’occhiello la fotografia, sapientemente vintage e con un continuo cambio di grana e pellicola (35mm, 16mm e 8mm) anche all’interno della stessa scena,in base al punto di vista e del soggetto della ripresa, e gode di una gran bella prova attoriale di tutto il cast, con gli attori tutti credibili nei ruoli e perfettamente calati e convinti del loro lavoro, con una marcia in più per l’eccentrico e carismatico Buss interpretato da un perfetto John C. Reilly, coadiuvato da altri grandi attori come Adrien Brody e Sally Field e molti altri volti noti in ruoli secondari.
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