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In una Los Angeles degli anni ’30, Jack Gittes, un investigatore privato ex detective della polizia, viene incaricato da una donna di scoprire se il marito ha una relazione clandestina. Jack entra così in un vortice di misteri e interessi personali e economici di persone molto facoltose e pericolose. Roman Polanski dirige alla grande questo thriller noir, su una bella sceneggiatura di Robert Towne (vincitrice del premio Oscar come miglior sceneggiatura originale), coadiuvato da un cast composto dal protagonista Jack Nicholson, in una delle sue perle del repertorio, Faye Dunaway e un anziano John Huston che nei pochi minuti in scena si cala perfettamente nella parte del tremendo e viscido antagonista del film. Il ritmo è più che gradevole, l’intreccio è avvincente e l’ambientazione ti porta davvero a respirare l’aria della città degli Angeli della prima metà del secolo scorso, arricchendo la narrazione con tanti dettagli semplici ma funzionali. La pellicola ebbe un grande successo di pubblico e critica, e mantiene meritatamente tuttora l’alone di essere uno dei capisaldi del genere, anche grazie al finale amaro che chiude magistralmente il film.
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