Porca puttana che botta. Una trama abbastanza semplice, quella di un padre single gravemente malato, che cerca il modo di “sistemare” il figlio piccolo nella maniera migliore possibile, cercando una famiglia in affido, al contempo proteggendolo cercando di non fargli vivere la sua malattia. Poteva essere un film facilmente dedito alla lacrima, mostrando dolore, tristezza, disperazione, scadendo nel banale e nel tragico. Uberto Pasolini, che ha scritto soggetto e sceneggiatura e diretto la pellicola, ti porta invece alla commozione senza andare a percorrere questa strada, accompagnandoti per mano in questa bella e dolcissima storia d’amore tra un padre e suo figlio (e va detto che sia James Norton che Daniel Lamont, interprete del bambino, sono entrambi bravi, naturali e credibili nella parte. E lo fa facendoti vivere la loro quotidianità, il lavoro di lavavetri di John, i suoi momenti assolutamente normali con Michael, fatti di passeggiate, bagni, piccoli gesti, nella necessità di non fargli percepire il suo incessante procedere verso la morte, per tutelarlo, avvolgerlo nel suo amore ma al contempo cercare una famiglia che sia adatta e amorevole. E qui c’è l’altro lato del film, la burocrazia degli assistenti sociali che sono costretti ad offrire un ventaglio risicato di possibilità, la difficoltà della scelta in poco tempo e tra candidati non idonei in maniera lampante, che ti rendono ancora più partecipe, fino agli ultimi atti di preparazione di John, con una scatola dei ricordi per il figlio, e la chiusura, con quello sguardo amorevole, tenero e di rassegnazione, tra i due, che ti porta al definitivo groppo alla gola. E questa è un ulteriore vittoria del film, fermarsi prima del dovuto, ma quando tutto ormai è chiaro, anche agli occhi del piccolo Michael, senza scendere in pietismo o mostrarti quello che aleggia dall’inizio alla fine del film, ma che molto raramente viene pronunciato durante. Un altro bel lavoro di Pasolini dopo Still Life, in cui in entrambe le pellicole crea una poetica che ti parla della morte facendoti vivere la vita.
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