Ettore Scola scrive e dirige una commedia cattivissima e amara su di una famiglia di una baraccopoli nella periferia di Roma. Nino Manfredi è Giacinto, il capofamiglia padre padrone che con tutta la tribù (composta da circa 25 persone, comprese nuore e generi dei vari figli) vive in una baracca fatiscente, in un quartiere degradato e degradante della periferia di Roma, dove l illegalità è la regola, tra prostituzione anche minorile, furti e quant’altro, e dove tutti tirano a campare in qualche maniera, nonostante Giacinto sia milionario grazie ad uno sbuffo dell’Inps in seguito ad un incidente dove ha perso un occhio. Il film è veramente cattivo, con personaggi sgradevoli, così come le situazioni che si creano tra i familiari sono molto politicamente scorrette, cosa che appare assurdo agli occhi di oggi, considerando anche il tempo in cui è stato girato il film, con risvolti che oggi porterebbero polemiche spesso sterili.
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