L’Allievo – 1998

Questo film di Bryan Singer è tratto da Un Ragazzo Sveglio, un racconto di Stephen King inserito come “Estate” nella raccolta Stagioni Diverse, assieme a Il Corpo (Autunno) filmato in pellicola come Stand By Me, Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank (Primavera), tradotto in film come Le Ali Della Libertà, e Il Metodo della Respirazione (Inverno).Probabilmente ha sofferto della fama dei due pezzi da novanta, sia su carta che in pellicola, ed è passato molto in anonimato, ma come racconto è indubbiamente uno dei più disturbanti di King ed anche la trasposizione cinematografica pur non toccando delle vette altissime è più che dignitosa. La storia vede Todd, un giovane studente delle superiori, scoprire che un anziano vicino di casa sia in realtà un ex ufficiale nazista, accusato di crimini contro l’umanità e rifugiatosi da anni, sotto falso nome, a Los Angeles. Incuriosito e affascinato, Todd anziché denunciarlo lo avvicina, e sotto ricatto si fa raccontare gli orridi atti compiuti dai nazisti. Entra così in una spirale di perversione e fascinazione del male, che avrà forti ripercussioni sul suo carattere e sulle sue azioni. Brad Renfro è il giovane Todd, attore morto giovane e dopo pochi film all’attivo, a causa di una dipendenza da droghe, e Ian McKellen è Arthur Denker/Kurt Dussander. Il film come detto è più che potabile, ma purtroppo è molto edulcorato nella discesa morale e comportamentale del ragazzo, saltando punti molto violenti, perversi e forti presenti invece nell’opera originaria, che un po’ alleggeriscono, se così vogliamo dire, l’effetto della pura soddisfazione degli istinti sadici che possono nascere in alcuni soggetti.
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