Dogman – 2018

Siamo nella periferia romana, zona fatiscente, desolata, sporca come la fotografia usata nella pellicola. Marcello è un toilettatore di cani, e oltre a questo si diletta in qualche atto di microcriminalità. Tra i suoi amici e vicini di lavoro c è anche Simone, un ex pugile, cocainomane, violento e prepotente, malvisto da tutti gli abitanti del quartiere. Per paura e senso di onore, Marcello decide di non denunciarlo di una rapina in cui è stato messo di mezzo, e se ne addossa le colpe, finendo in galera. L’anno successivo, una volta uscito, la situazione è solo peggiorata, la violenza di Simone e i suoi tentativi di prevaricazione sono anche più marcati, e al suo rifiuto non solo di dare parte dei soldi della rapina fatta, ma anche solo di ringraziarlo, Marcello medita vendetta, che si consumerà in maniera drammatica e sanguinosa.
La storia è ampiamente ispirata dal “Delitto del Canaro”, un vero fatto di cronaca nera avvenuto nella zona della Magliana nel 1988, e Garrone ne tira fuori un film asciutto, crudo, dagli esiti inevitabili per lo stile di vita intrapreso. Bravo Marcello Fonte nel ruolo del debole e, nel profondo, buono canaro, e convincente anche Edoardo Pesce ingrugnito e cattivo Simone. Un bel film da vedere.

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