Miss Violence – 2013

Questo film di Alexandros Avranas tocca momenti di fastidio e disgusto talmente forti che lo fanno sicuramente rientrare in quella categoria di film identificabile come disturbante, al pari di pellicole come Climax di Noė, Kynodontas di Lanthimos o Madre di Arenofsky anche se non ne raggiunge gli apici di buona fattura. Ritrovo però una forte similitudine tra la tipologia di regia di Avranas e quella di Lanthimos, nei movimenti di macchina e nella presenza di piani sequenza pur avendo una fotografia molto meno ispirata e particolare, ma la perversione e la morbosità sono sicuramente più forti. Durante la festa del suo undicesimo compleanno, Angeliki si suicida gettandosi dal terrazzo. Nonostante ciò, la restante famiglia, totalmente anaffettiva e disfunzionale, continua la propria vita come se niente fosse. Pare subito chiaro che ci sia qualcosa di strano, molto strano, in questa famiglia. Apparentemente nessuno lavora ma mantengono comunque un tenore di vita alto, si percepisce immediatamente un sentimento di oppressione da parte dei genitori, severi e violenti sia dal punto di vista fisico che morale, ma soprattutto sono incomprensibili i legami familiari al suo interno, rendendo per buona parte del film molto misterioso e labile capire chi è figlio di chi. Ma la quantità di indizi sulla situazione e conduzione familiare, con le varie nefandezze, cresce sempre di più durante la visione, fino a sbattertele sul muso via via che ci avviciniamo al finale. Un po’ ti ci prepara, ma comunque, fa male. Un film che sarà molto difficile rivedere.
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