Salta al contenuto
Se con il precedente film, La Ragazza Nella Nebbia, era una sensazione, con questo diventa una certezza. Uno scrittore è bene faccia lo scrittore e non vada a dilettarsi dietro la macchina da presa. O quantomeno questo vale per Carrisi, che dal suo romanzo omonimo trae soggetto, sceneggiatura e regia. Ma i risultati lasciano un po’ a desiderare. Non che sia tutto da buttare eh, ma si vede che la mano non è proprio quella delle più allenate, e ci sono delle scelte stilistiche molto cringe (tipo lo slow motion con marcetta grave in sottofondo quando i poliziotti arrivano sulla scena del crimine), o altre scene confuse che non arricchiscono ne la narrazione né la comprensione della vicenda. Per il resto è abbastanza scolastico, molto sul tipo fiction per capire. Peccato perché il materiale sarebbe più che discreto, la trama è intrigante e molto dark, a partire dalla fotografia, tocca argomenti scottanti come il rapimento di bambini e il loro ritorno “alla normalità”, e le indagini su di un misterioso rapitore. E vanterebbe anche due grandi attori, Toni Servillo e Dustin Hoffman, che però non hanno un gran supporto dal resto del cast, e nelle scene più importanti per la risoluzione del mistero occorre moooolta fantasia da parte dello spettatore perché la messa in scena è parecchio ma parecchio confusa. Come il film precedente, i difetti forse sono più dei pregi, ma gli va comunque riconosciuto il pregio di provare a fare qualcosa di respiro più internazionale, smarcandosi dal solito prodotto italiano. Speriamo migliori tanto, o lasci la macchina da presa per chi ha più talento.
Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori.
Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
We use cookies to ensure that we give you the best experience on our website. If you continue without changing your settings, we'll assume that you are happy to receive all cookies from this website. Ok Leggi di più