Henry è un freddo e spietato assassino, un serial killer che si nasconde dietro una facciata normale, di uomo taciturno ma nella norma. Ma, con una ferocia inaudita, uccide donne, uomini, chiunque abbia la sfortuna di incrociarlo sulla sua strada. Ha un passato di abusi psicologici e fisici da parte della madre prostituta, e ha una sorta di tacito odio verso le donne. E nella sua scia di sangue trova valido contributo da parte di Ottis, il suo compagno di casa, finché l’arrivo della di lui sorella pare sopire in parte la sua necessità di stroncare vite.La cosa che più colpisce, oltre alla crudezza formale del film di John McNaughton (le scene effettivamente sanguinose sono un paio e nemmeno troppo esplicite) è la sua totale amoralità. Non vuole farti passare il personaggio impersonato benissimo da Michael Rooker in maniera negativa. È così, è la sua natura, è il suo essere al mondo, un predatore, senza alcun scrupolo o riserva morale.Ed è ispirato ad una storia vera, quella di Henry Lucas, un serial killer cui sono stati attribuiti dai 77 ai 214 omicidi totali.
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