L’Uomo Che Ride – 1966

Sergio Corbucci è stato un regista italiano molto prolifico in termini cinematografici, e ha avuto il pregio di girare film più diventati veri e propri cult come Django e Il Grande Silenzio, spaziando peraltro da film in costume a western a commedia e drammi, firmando anche alcuni tra gli ultimi film della coppia Bud Spencer e Terence Hill. È diventato, per la sua varietà di generi e per il suo stile asciutto e crudo, uno dei principali ispiratori di Tarantino, che ha più volte elogiato il cinema di genere italiano.Questa pellicola rientra in quelle in costume, essendo ambientato in età rinascimentale, durante i sanguinosi anni dei Borgia e delle loro lotte per il potere, vagamente ispirato all’omonimo romanzo di Victor Hugo, di cui riprende la fisionomia del protagonista, un saltimbanco di una compagnia teatrale, dal volto sfigurato in un sorriso tremendo. Lo sfortunato Angelo, per tenere vicino a sé la sua amata Dea (Ilaria Occhini), attrice della compagnia, dovrà districarsi tra le sanguinose lotte tra Cesare e Lucrezia Borgia (Edmund Purdom e Lisa Gastoni) con Astorre Manfredi (Jean Sorel), accettando anche una dolorosa operazione alla faccia per prendere il posto dello spasimante dell’amata.Non un film indimenticabile, ma nemmeno da buttare, e soprattutto con alcuni spunti, come la plastica facciale, niente male, e si avvale, alla fotografia, di Enzo Barboni, altra figura mitica del cinema di serie B italiano negli anni 60/70.
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