A Spasso Con Daisy – 1989

Pluripremiata commedia diretta da Bruce Beresford con protagonisti principali Morgan Freeman e Jessica Tandy, e Dan Aykroyd in un ruolo secondario, che si aggiudica le statuette come miglior Film, Attrice protagonista, sceneggiatura non originale e trucco. Siamo in Georgia nell’immediato dopoguerra, Daisy è un anziana ebrea, benestante e dal carattere severo e burbero, a cui, in seguito ad un piccolo incidente, viene tolta la patente. Il figlio Boolie decide quindi di assumere un autista tuttofare, Hoke. La donna inizialmente è turbata dalla presenza dell’uomo, più per aver perso la propria indipendenza e libertà di movimento che per questioni razziali, facendo sentire più volte il suo caratteraccio all’uomo. Nonostante questo, Hoke tiene duro, anzi riesce a rintuzzare le varie proteste della donna e, nel corso del tempo, riesce a guadagnarsi il suo rispetto e il suo affetto, costruendo negli anni un rapporto di amicizia solido e vero, diventando il suo più caro amico. La pellicola è molto piacevole e scorrevole, e si poggia tutta sulle spalle dei due protagonisti, che sono il vero valore aggiunto, e tra i due spicca Jessica Tandy, veramente azzeccata in un ruolo duro e divertente, fino alle ultime immagini, quando ormai molto vecchia, sprigiona anche una forte tenerezza. Nel corso del film si pone spesso la questione del razzismo, che nei paesi del centro-sud degli Usa è stata (ed è tutt’ora) una piaga sociale forte, come i due poliziotti in Alabama, che apostrofano dispregiativamente i due come “un vecchio negro e una vecchia ebrea”, dopo un controllo, o la cena con Martin Luther King a cui partecipa Daisy, od un attentato dinamitardo al tempio che frequenta, alle cui rimostranze della signora su chi possa essere stato, Hoke risponde “loro, sono sempre loro”.
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