Nomadland – 2020

È arrivata su Disney+ questa pellicola pluripremiata a livello mondiale, si parla di più di 240 premi nell’anno, tra cui il Leone d’oro, due Golden Globe e tre Oscar nelle categorie principali (film, regia e miglior attrice), adattata, diretta e fotografia ad opera di Chloé Zhao, con Frances McDormand come protagonista assoluta.
Innanzitutto, per apprezzarla al meglio sarebbe da vedere al cinema, perché scenari, fotografia e colori sono davvero belli e suggestivi, e un televisore non può rendere altrettanto. Come ogni film chiacchierato, ha la sua buona parte di detrattori, ed è ricapitato di leggere di ogni cosa nel fantastico mondo del web e dei social, fra cui che sia uno “spottone” per Amazon, perché la protagonista, Fern, lavora per la multinazionale di shop online. In realtà no, lo spottone è per le agenzie di viaggio che organizzano tour on the road, perché nel suo girovagare per gli Stati Uniti ci perdiamo in quegli spazi sconfinati e affascinanti, e veramente ti viene voglia di prendere una macchina e viaggiare lungo le highway e le interstate, e la musica di Ludovico Einaudi è veramente azzeccata nell’accompagnare le immagini.Fern è rimasta vedova da poco, e la cittadina dove viveva, Empire, nel Nevada, sta diventando una città fantasma dopo la chiusura della cava che alimentava il lavoro del paese, e dove lavoravano lei e suo marito. Decide di vendere la casa e vivere in un van. Dopo essere rimasta momentaneamente senza lavoro un altra volta, decide di accettare un invito di un amica ed unirsi ad una comunità di nomadi, che non vanno intesi nella concezione europea di Rom, ma di persone che vivono in cprr e van e girovagano negli States vivendo di lavoretti occasionali. E questa diventa la vita di Fern, spostandosi di posto in posto per godere di un riavvicinamento alla natura, la ricerca di una vita frugale e senza comodità, banalmente come il bagno, e trovarsi a fare i bisogni in un secchio nel furgone. Essenzialmente non è un film pedantemente pedagogico, che vuole illustrare la bellezza della vita solitaria nella natura. Più semplicemente racconta una storia di una donna, nel suo adattarsi e ricominciare da capo dopo un lutto nel momento della grande depressione nell’America moderna.
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