Climax – 2018

Climax in letteratura, teatro e cinema indica l’apogeo di una serie di eventi concatenati che portano ad una fase di particolare intensità.E Gaspar Noè ci ha costruito un film, su di questo apogeo di particolare intensità. La cosa particolare però è che la “particolare intensità” ha una durata approssimativa di più di metà film, da quando ci sono le prime avvisaglie degli effetti del LSD.Dopo un prologo in cui si intuisce che strada prenderà la pellicola (durante la visione dei video delle interviste, la televisione è circondata da libri e vhs di spirito tutt’altro che ottimista e positivo, da saggi sul suicidio, sul nichilismo, sul pessimismo atavico, a film horror), l’occhio del regista sin dalle prime scene ci accompagna all’interno della scuola con numerosi e lunghi piano sequenza, di cui uno estenuante e angosciante di circa 40 minuti. Il ballo durante la festa diventa sincopato e incontrollato, prima tarantolato e poi sempre più simile ad un Sabba, in cui danza e sesso si mescolano ma senza avere alcuna componente erotica o avvenente, ma solo in maniera animalesca e svilente. Perché dopo l’innocua euforia iniziale, prende sempre più campo la follia e la paranoia, che porteranno a gesti dalle conseguenze pericolose e in certi casi addirittura tragiche, con vittime sacrificali della situazione solamente i veri innocenti, colpevoli solo di non aver ingerito la sangria adulterata dalla droga, oppure per non essere stato in grado di gestirla, ed addirittura in alcuni casi considerati come gli untori che hanno volontariamente drogato tutto il resto della compagnia di ballo. Tutto è costruito per creare una sensazione di fastidio allo spettatore, per colpirlo con un pugno allo stomaco, creare un clima(x) di angoscia e percezione di una tragedia imminente, che rende la pellicola veramente disturbante anche dopo la fine della visione.Altra peculiarità della pellicola è la quasi totale libertà di interpretazione e improvvisazione lasciata ai ballerini, liberi quindi di esprimere la loro esperienza lisergica in maniera personale, accompagnati da una colonna sonora azzeccata e altrettanto alienante, con pezzi dei Daft Punk, Aphex Twin, musicisti techno/trance, oltre a pezzi di musica classica e Rolling Stones.Era il mio primo Gaspar Noè, a parte alcune scene di Irreversible, e nonostante la messa in scena forte mi ha generato al tempo stesso curiosità per la visione delle altre sue opere, anche se a debito tempo di decompressione da questo.
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