Holy Motors – 2012

Monsieur Oscar e la sua limousine, guidata dalla misteriosa e affascinante Celine, viaggiano per Parigi, fermandosi di volta in volta per svolgere i suoi lavori. Oscar è un attore, un trasformista, è una vecchia mendicante, è un padre di famiglia, è un killer, è un uomo deforme che vive nelle fogne, è un performer, è tutto questo e altro ancora. Dispensa emozioni a richiesta, come un regista di un film. Ogni volta un lavoro diverso, ogni volta un ruolo diverso. Oscar è interpretato da Denis Lavant, che mette in scena le diverse personalità, le diverse vite, ma sempre con uno sguardo triste e rassegnato. Il tempo del cinema sta svanendo, e con esso quello degli attori. Oscar è In realtà Leos Carax, il vero regista del film, che lo apre in prima persona, alzandosi dal suo letto, e dopo aver trovato una porta segreta nella sua camera, entra in una sala cinematografica dove il pubblico è completamente spento, addormentato. Holy Motors è metacinema, è un inno alla cinematografia e allo stesso tempo un grido di accusa, è qualcosa che non è spiegabile, ma solo guardato. E poi il finale…
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