Favolacce – 2020

Se po’ di’? Sto neo neorealismo di borgata cia’ un po’ rotto er cazzo.Il film è acclamato, ha vinto il Festival di Berlino e svariati Nastri D’Argento, oltre ad essere stato scelto in molte categorie come nomination ai David di Donatello, provocando tra l’altro la reazione stizzita di Muccino.E sull’onda di queste polemiche me lo sono guardato. E a gusto mio questo film dei fratelli D’innocenzo non è poi così favoloso.Ha delle cose interessanti, la voce narrante è azzeccata, l’idea del soggetto, un diario ritrovato, che porta al racconto di “una storia vera ispirata a una storia finta”, la parte finale, con il plot twist del professore vendicativo, alcune costruzioni di personaggi, come Geremia e il padre Amelio, così alienatizzati e distanti e distinti dal resto della società, con la loro asettica semplicità e povertà, la casetta ereditata in mezzo ai campi, lontana dalle villettine medio borghesi della borgata, una situazione di marginalità che però li salvaguardia dalle disperate inadeguatezze degli altri (anche se onestamente questa cosa dei poveri e sfigati più intelligenti e alla fine, fortunati, è molto molto terra terra).Il resto è tutto un cliché,dalle famiglie finto felici, alle insoddisfazioni,ai figli freddi e intimamente crudeli, oltre a una morbosità eccessiva nel voler inserire situazioni ambigue e eccessivamente sessuali per l’età dei protagonisti. Così come la storia della bomba, inserita così alla cazzo di cane senza nessun indizio e soprattutto nessuna motivazione apparente. Allo stesso modo, le scene slegate, incoerenti cronologicamente (a scuola in estate?), forzatamente ricercate nella fotografia e nella regia, mi sono sembrate più manieristiche che funzionali, tanto per far vedere “quanto siamo bravi”. Alla fine non si può dire che sia un brutto film, ma non mi ha convinto molto. Ma altrettanto sinceramente, sono curioso di vedere la loro opera prima, La Terra dell’Abbondanza, per capire se questo è il loro migliore lavoro o no.Però una cosa mi è ampiamente chiara.Basta con questi film in volgo. Non è possibile dover attivare i sottotitoli (a giuramento) perché non si capisce una mazza di quello che viene detto dai personaggi, un po’ per il dialetto stretto un po’ per il borbottio dei dialoghi. Ebbasta.
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