Primo raduno Leonardo da Vinci bike Area

Stamattina era il Big Day, programmato ormai da più di un mese, il giorno del raduno mtb alla Leonardo da Vinci Bike Area. Ovviamente, il raduno che si sarebbe dovuto tenere, se non ci fossero stati nel frattempo millecinquecentosettadue dpcm. Quindi, l’evento formale è stato in buona sostanza trasformato in un incontro informale.Fatto sta che, sveglia presto e partenza di buon ora, in direzione Vinci, dove mi aspetta il Ghera. In totale siamo una trentina di persone circa, tra Mountain bike muscolari e E-bike, ma soprattutto tra chi è interessato al percorso xc (come noi) e chi all’enduro. Riceviamo l’invito di un gruppetto di bikers ad unirsi a loro e accettiamo, cosa che si rivelerà provvidenziale.Quindi, seguendo la traccia che Marco e Simone ci hanno passato,  cominciamo a pedalare e facciamo conoscenza con i nostri compagni di giro, che sono grosso modo nostri coetanei, o pochi anni in più, di Montelupo. E soprattutto si capisce che questi la strada la mangiano, e che io ho la bici più scarcassata e minor qualità di tutte. Il percorso si snoda nella parte iniziale tra uliveti e strade bianche, per lo più in salita, per poi procedere sempre in avanzamento di dislivello nella parte boschiva. E qui si comincia a notare la differenza di attitudine, tra me e loro. Comunque, proseguiamo insieme nonostante qualche difficoltà in alcuni passaggi, e soprattutto un paio di piccoli incidenti, tra cui la rottura della mia catena, avvenuta quasi al termine della parte in salita, in dirittura cupolone. Tra un moccolo e l’altro richiamo l’attenzione dei miei compagni di viaggio, e fortunatamente uno di loro ha uno smaglia catene e il know how per usarlo, e in 5 minuti mi mette in grado quantomeno di finire il giro. Mi devo assolutamente dotare di questo e di una bomboletta per le forature, per avere la possibilità di rimediare a questi piccoli ma fastidiosi e probabili accidenti. Come dicevo eravamo quasi in dirittura di arrivo della parte del percorso in salita, dopodiché cominceranno 12 km pressoché di scesa, su terreno non omogeneo, roccioso in alcuni punti, fangosissimo in altri, che mettono in difficoltà nella tenuta di strada. Ma è l’ultimo tratto, di 4/5 km circa, che mette ulteriormente in luce la differenza di preparazione e gestione tra me e il Ghera e il resto del gruppo. Loro sono esperti di trail, e si vede da come affrontano i sentieri stretti e sconnessi, con difficoltà tecnica altissima e in cui conta tanto il manico ma anche la bici con le caratteristiche giuste, con quasi 20 anni di esperienza alle spalle, noi no. Siamo giunti quindi alla fine, poche altre pedalate in compagnia per tornare al parcheggio di ritrovo e salutare i nostri temporanei compagni di strada. Stanchi e affamati, ci godiamo il pranzo compreso nel costo di iscrizione, dopodiché ci separiamo e torniamo alle nostre famiglie, con una montagna di fango in macchina e una borsa piena di panni sudati e puzzolenti. Allora, devo ammettere che l’idea di raduno ha un proprio fascino, anche se non fa molto per me andare in gruppo. Non nego di essere stato poco in forma oggi, e stare dietro a gente più esperta e preparata mi ha messo un po’ in difficoltà, soprattutto per una diversa attitudine nelle uscite in Mountain bike. Sono abituato in solitaria, tenendo un mio ritmo che, anche se a livello di velocità e pendenza è abbastanza simile a questo di oggi, ma essendo in gruppo era continuo, risultando complicato fare pause per riprendere fiato, bere o anche solo guardare il panorama. La visione che ho io di una uscita in Mountain bike è tutta personale, è un giro fatto per rilassarsi e godersi i boschi e i sentieri, quando c è da pintare pinto, ma non ho voglia di obblighi e doveri morali. Sicuramente se ci sarà occasione avrò piacere di partecipare ad altri raduni, ma soprattutto per scoprire nuovi territori.

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