The Last Dance – 2020

Episodi: 10
Anno: 2020

Probabilmente sarà uno degli eventi dell’anno. Questo documentario ad opera ESPN distribuito da Netflix è un vero e proprio compendio della carriera di MJ, ma non solo, analizza anche i principali interpreti del rooster del three-peet degli anni 96-98, in cui i Bulls ripeterono l’impresa dei tre anelli consecutivi del 91-93. Si parla di roba come 6 titoli NBA in 8 anni, una cosa difficilmente ripetibile da qualunque altra franchigia nella storia della pallacanestro americana e mondiale. Ovviamente il protagonista principale e indiscusso della docu-serie è Mr Air, the Black Cat, Michael Jordan, ripercorrendone la carriera, dai suoi esordi nell’Università della Carolina, alla sua chiamata al draft per il passaggio a Chicago, le difficoltà dei primi anni a livello di rooster ma al contempo l’affermarsi del suo talento e personalità fino agli anni 90, una decade assolutamente dominata dai Bulls e da Jordan in particolare. Una personalità incredibile, anche arrogante nel suo essere sicuro di sé e delle proprie capacità, per la sua competitività e il conflitto che si generava con le altre stelle Nba. Anche se nella maggior parte dei casi il rispetto e l’ammirazione prendevano il sopravvento. The Last Dance, il titolo del progetto, prende ispirazione dalla frase che il coach Phil Jackson pronunciò a inizio della stagione 1998, consapevole di essere silurato al termine dell’annata dal gm Jerry Krause, con cui era in contrasto sia l’allenatore che alcuni elementi della squadra, tra cui Scottie Pippen. E l’inizio non fu dei più semplici, un po’ per un logoramento fisiologico dei giocatori, un po’ per questi contrasti contrattuali, e come al solito, fu Jordan a caricarsi la squadra sulle spalle e uscire dal fango, fino al triplo successo finale. Ogni puntata è un continuo flashback, in parte  annata ’98, in parte gli accadimenti dall’84 in poi. Ci sono tante, tantissime luci, e qualche ombra, la morte del padre, la passione per le scommesse, il suo ritiro nel 93 alla morte del genitore e il suo passaggio momentaneo al baseball… Non è un prodotto puramente agiografico, per fortuna. Molto interessanti anche le parti dedicate agli altri protagonisti con filmati e interviste, il già citato Pippen, Dennis Rodman, Steve Kerr, importante nelle finals degli ultimi 2 anni, e il Coach Jackson, ma anche ad alcuni rivalive amici (due nomi? Magic Johnson, Larry Bird, Isaiah Thomas, Reggie Miller, ecc) e l’analisi del successo planetario di Jordan e anche dell’ascesa della Nike grazie al contratto con M.J. 
Fino allo struggente e romantico finale, con fogli di carta bruciati.
Comunque, guardatelo, è davvero SHOWTIME!!


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