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Grazie ad Amazon prime, è possibile vedere anche Sonatine e Violent cop di Takeshi Kitano. Sono partito dal più recente dei due, nonostante sia comunque del 1993, quindi non proprio ierl’altro. Takeshi Kitano praticamente è un totale tuttologo, sulla sua biografia si può leggere come “attore, regista, sceneggiatore, montatore, produttore cinematografico, conduttore televisivo, autore televisivo, conduttore radiofonico, comico, scrittore, pittore, cantante e autore di videogiochi giapponese”, praticamente gli manca cuoco e meccanico e poi è a posto. E uno dei suoi temi ricorrenti è la Yakuza, la mafia giapponese. Anche in questo film, si parla di una guerra tra clan, in cui Murakawa e i suoi uomini, sono mandati dal loro capo da Tokio a Okinawa a svolgere una missione, ma in realtà sono solo pedine per una serie di scambi di morte. E quando se ne rendono conto, non possono fare altro che passare il tempo in attesa della prossima sparatoria. Non sono film facili, i film orientali. Anche se girati bene e interessanti come questo, che alla fine risulta un bel film. Hanno una teatralità molto diversa da quella occidentale, così come la recitazione. Un esempio? Qui quando sparano a uno, non ci sono urla e cadute plateali, sembrano imbalsamati come manichini, e a occhi nostri può essere un po’ridicolo. Passato questo, è però un discreto film, che ti fa venire voglia di continuare con una conoscenza della filmografia orientale.
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