Joker – 2019

Sempre in ambito Oscar, sfrutto la presenza su Primafila Sky per guardare uno dei film più chiacchierati ed esaltati degli ultimi mesi.Ed è difficilissimo dare una propria opinione in merito. La colpa è di Joaquin Phoenix, giustamente vincitore dell’Oscar come miglior attore, perché dimostra ancora una volta una capacità empatica e carismatica fuori dal comune. Dimagrito, emaciato, completamente fuori di testa, il suo Arthur Fleck probabilmente rimarrà nell’immaginario collettivo al pari di un Travis Brickle (a cui è chiaramente ispirato), un Norman Bates, un Kaiser Souzer ed altri personaggi negativi ormai iconici. Per quanto riguarda il film, è un bel film, ed è innegabile, ha una bella fotografia e una colonna sonora azzeccatissima. Riesce ad essere inclassificabile come periodo, quindi può essere contemporaneo ma anche svolgersi negli anni ’70, come un buon cinecomic dovrebbe essere. Si, perché in fondo è un cinecomic, sulle origini del Joker.
Secondo me, mio umile parere, l’esaltazione avvenuta intorno a questo film è un po’ dovuta a una mistificazione, in quanto è molto ispirato da film c’è Taxi Driver e Re per una notte (che sia un caso o no, entrambi con Robert De Niro che in questo interpreta il ruolo di un presentatore televisivo). Capiamoci, come ho già scritto, questo di Todd Phillips (Una notte da leoni) è un bel film, ma gridare al miracolo e al capolavoro mi sembra un po’ fuori luogo. Tutta la pellicola è in funzione, giustamente e per fortuna, di Phoenix che riesce ad essere convincente, commovente e comunicativo, bella sua sempre più profonda discesa nella disperazione, nella solitudine, nell’estraniamento e nella follia, dando vita ad un personaggio si grottesco, ma anche intensamente umano e quasi comprensibile nelle sue azioni. Ancora una volta, è lui il valore aggiunto del film, quello che fa fare un vero e proprio salto di qualità.


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