
La sceneggiatura, a cui ha partecipato anche il figlio di Tony, è tratta da una storia vera, e scorre bene, con i classici e un po’ scontati cliché sul pollo fritto e i picciotti italo-americani, ma comunque il film è godibile e piacevole. Ma anche qui ho optato per la lingua originale, perché il doppiaggio in italiano di un italo-americano veramente non si può sentire. In lingua originale rende meglio, Viggo Mortensen parla un inglese semplice e duro da comprendere, ed ogni tanto ci mette qualche parola in italiano, ma non sembra un finto siciliano americanizzato con quella cavolo di dizione che ormai si sente da anni nel cinema, che ha anche un po’ stuccato. Continua la mia perplessità nel doppiaggio italiano degli ultimi anni…
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