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Settembre 8, 2019 Settembre 8, 2019
Roikin
Agostino Arrivabene , Antonio Ligabue , Carlo Zinelli , Enrico Robusti , Lorenzo Alessandri , Lucca , Manicomi , Museo della Follia , Vincenzo Baldini , Vittorio Sgarbi
Finalmente siamo riusciti a visitare la mostra del Museo della Follia. Giusto in extremis, grazie anche alla proroga avuta sul comune di Lucca fino al 22 settembre. Dopodiché, si sposterà verso un altra città italiana, per permetterne la fruizione a più persone possibili. La mostra, curata da Vittorio Sgarbi, racchiude opere di pittori e in alcuni casi scultori, più o meno contemporanei, la cui vita è stata segnata da malattie mentali o ricoveri, e che traspare particolarmente dalle loro opere, con una visione stravolta e personale della realtà che vivono e che li circondano. Oltre a ciò, ci sono anche reperti di vita, abiti,strazianti lettere mai spedite, e quanto altro, di gente comune, durante la vita in manicomi (soprattutto di Maggiano e Volterra). E finché guardi una tela, pur con l’audioguida che ti spiega brevemente le difficoltà dell’artista in questione, non ne vieni colpito in maniera così forte, come invece osservando queste testimonianze fotografiche e scritte di pazienti dei manicomi, cosa che ti dà proprio la sensazione di un pugno allo stomaco. In generale il senso di pesantezza, di straniamento, è molto forte, ma comunque rende ancora più interessante la visita e la visione. Tra quelli presenti, quelli che più mi hanno colpito sono: Enrico Robusti: in questo bar non si fa credito, Lorenzo Alessandri: Gioconde e Angelo con suonatori (camera n19), alcuni quadri diAntonio Ligabue, Agostino Arrivabene : Vergine delle ombre e Folli sui sassi, Vincenzo Baldini:i Dimenticati, Alcune opere di Carlo Zinelli. Che potrete trovare anche tra le foto della giornata
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