Goodbye Scotland

Ed eccoci all’ultimo atto della nostra gita.

Stamattina, di buon ora, ci siamo alzati e lanciati in macchina verso Glasgow, in una comoda staffetta di 5 ore circa di viaggio. Ovviamente, nonostante avessimo lasciato l’isola di Skye e il suo continuo variare del tempo (abbiamo anche scoperto che letteralmente in gaelico significa isola della nebbia/nuvole) la maledizione della pioggia e vento non ci lascia.
Oltre a questo, siamo stati tutto il viaggio a cercare di studiare il modo migliore per gestire la situazione partita/lasciare l’auto/andare a Edimburgo in modo di ottimizzare i tempi. E dopo mille mila telefonate a Europe Caro, customer service del Celtic FC ecc, abbiamo trovato quella che era la miglior soluzione. Quindi, direzione Glasgow, vedere la partita e poi lasciare l’auto a Edimburgo anziché qui dove previsto.
Tutto perfetto, se non fosse per un incredibile ingorgo in ripartenza dallo stadio che ci ha bloccato per quasi un ora di tempo. Vabbè.
Celtic Aberdeen si può considerare un classico, e essendo due tra le squadre più forti e storiche del campionato, insieme ai Rangers e poco altro, la rivalità è molto accesa, acuita tra l’altro da una storica sconfitta patita in casa nello scorso campionato dai biancoverdi contro la squadra dell’Aberdeen, dopo innumerevoli anni. Lo stadio è prevalentemente coperto, fatto salvo una porzione di tribuna che era proprio di fronte a noi e da cui entrava in vento tagliente e a folate veramente ghiaccio, cosa che particolarmente simpatica non è. Ma l’atmosfera e il tifo locale, come mi aspettavo, ci hanno presto riportato il calore necessario. La partita non è ovviamente di altissimo livello, ma alla fine neanche così male, e abbiamo anche avuto la fortuna di assistere ad un gran goal e alla vittoria dei nostri del Celtic. Titolo di tifosi onorari talismano assolutamente meritata!
Poco prima della fine, in modalità partenza intelligente scappiamo dallo stadio per fregare tutti e andare via prima del casino, se non fosse che gli infami steward avessero chiuso con transenne ogni parcheggio per agevolare prima l’uscita dei tifosi a piedi, ritrovandoci quindi nel marasma più totale, come detto prima.
Ci spostiamo verso Edimburgo, check in al volo in albergo e piccola sosta alla stazione a lasciare l’auto, per poi fare una passeggiata veloce nel centro storico prima della cena. E che incanto che è Edimburgo, veramente una città che da quel pochissimo che ho visto vale davvero una visita approfondita, con molti monumenti e edifici medievali… peccato però che il tempo in Scozia sia finito, e con esso questa gita con gli zii (gentilmente regalatami dalla mia dolce metà), che in quanto a compagnia e divertimento sono sempre una garanzia.
E la Scozia, uno dei posti che bramavo da anni di visitare, si è dimostrata in effetti veramente meritevole e di grande impatto, e, prometto, questo è un arrivederci e non un addio.
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