Siena 13-14-15 agosto 2018

Dunque,non c è due senza tre,e manteniamo fede al proverbio dirigendoci in allegra comitiva alla volta di Siena per ammirare l’atmosfera e il  pathos della città nei giorni del palio, precisamente per la carriera dell’Assunta.

Anche questo anno cambia parte della truppa, con l ottimo inserimento della Ele e Ponci, e cambia la nostra base, non più il Cannon D’Oro ma addirittura un appartamento deluxe in posizione centralissima, proprio di fronte la sede della Civetta.
Quindi, la combo bar davanti casa e Francesco Arca che gironzava nei dintorni è stata un opzione ben apprezzata rispettivamente da uomini e donne (che sembra un gioco di parole fatto apposta ma non lo è).
Quindi, alla spicciolata e con piccoli ritardi ci ritroviamo in piazza del Campo poco primo della chiusura per l’inizio della tratta, e ci godiamo la prima parte della giornata, che ha la naturale conclusione con l’assegnazione dei cavalli alle contrade e l’inizio dei giochi di potere tra contrade e fantini.
Le accoppiate prescelte dalla sorte e dai capitani sono:
Drago – Andrea Mari (Brio) – phatos deuzeri
Civetta – Giosuè Carboni ( Carburo)- tabacco
Tartuca – Giovanni Atzeni (Tittia) – rodrigo baio
Pantera –  Jonatan Bartoletti (scompiglio) – rexy
Bruco – Sebastiano Murtas (Grandine) – solo tue due
Nicchio – Bruschelli L. (Trecciolino) – tale quale
Lupa – Giuseppe Zedde (gingillo) – Porto Alabe
Valdimontone – Antonio Siri (Amsicora) – schietta
Liocorno – Carlo Sanna (Brigante)  – osama bin
Giraffa – Francesco Caria (Tremendo) – quin winner
Il resto della giornata scorre abbastanza frenetico tra soste per bevute e negozi, e provati dalla levataccia mattutina e dal caldo infernale, la stanchezza comincia a farsi sentire, cosi come il digiuno forzato del pranzo. Grazie a the fork troviamo un ottimo posticino con un ottimo sconto per cena, e dopo caso fortuito vuole che si incontri Antonio e Adriano dell’Onda (contrada non partecipante), con cui andiamo a fare una bevuta, tanto per mantenere il ritmo partita, e avere la loro opinione sul palio a venire.
Il giorno successivo è meno frenetico e attivo, perche il meteo ci gioca un tiro mancino e decide di piovere praticamente con poca soluzione di continuità e nei momenti salienti, facendo saltare le prove mattutine e serali. Fortunatamente il giorno dopo è passato tutto il maltempo e possiamo continuare nei nostri giri turistici. Dopo la prova mattutina, posticipata di un ora per favorire una migliore tenuta del tufo, ci dedichiamo a uno dei fiori all’occhiello delle nostre gite, la visita a un museo di contrada, questa volta riguarda la contrada dell’Oca.
L’accesso al museo è dalla chiesa di Santa Caterina, da cui si discende per visitareble varie salette scavate nel tufo. Ancora una volta è un esperienza emozionante e coinvolgente, grazie anche al vicario di contrada che ci illustra sia la storia della santa sia i fatti salienti riguardanti la storia della contrada, i suoi successi e i suoi cambiamenti nel tempo.
Ormai è quasi sera, resta giusto il tempo di assistere alla prova generale, per poi rompere le righe e abbandonare il Campo…come ogni anno piacevolmente colpiti e appassionati dall’atmosfera della città.
Non c è due senza tre…e il quarto vien da sé…
Ps: come spesso capita,soprattutto in ambito paliesco, l’outsider sorprende tutti e vince. In questo caso, la palma spetta alla Lupa, la meno accreditata in partenza, autrice di un vero capolavoro ad opera di Porto Alabe e di Gingillo, capaci di portare il drappo in contrada partendo addirittura dalla rincorsa.
Complimenti ai vincitori.
qui le foto varie
qui le foto del museo dell’oca
qui un video delle donne del bruco che cantano Campanina Din Don
qui sempre le donne del Bruco cantano
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