L’Olio più bono di Buti

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Venerdì 24 febbraio, ad opera dell’associazione “Buti nel Cuore” si è svolta la 3° edizione de “L’olio più bono di Buti”, una manifestazione legata a una competizione per stabilire quale sia il prodotto oleario migliore tra quelli presentati in gara, ma ancora prima un occasione per una serata in compagnia e per assaggiare gli oli prodotti in Buti.

Requisito necessario era non essere aziende agricole, quindi la competizione era tra i piccoli produttori, quelli cioè che si dedicano alla coltivazione, la raccolta e la frangitura dei propri olivi per uso familiare o al massimo per poi darlo a pochi intimi.
Era la prima edizione dedicata esclusivamente a produzioni autoctone, negli scorsi anni infatti erano presenti anche esponenti di Calci e Vicopisano, comuni facenti parte della cosiddetta strada dell’olio, e la sede riservata alla competizione era al ristorante I Cristalli, sulla sommità del Monte Serra, spartiacque tra i tre paesi. Nonostante questo, i giurati (sommelier nazionali) delle edizioni precedenti avevano decretato come vincenti sempre gli oli di Buti.
Questa edizione si è svolta presso il ristorante C’Era una Volta, e ha visto la partecipazione di una dozzina di produttori nostrali, con una cena annessa nell’attesa della scoperta del vincitore finale.
Ovviamente essendo tutto a tema olio, anche le pietanze erano adatte alla manifestazione, con bruschette, zuppa alla frantoiana e il sempreverde salsiccia e fagioli.
Noi abbiamo partecipato in rappresentanza di Enzo, che non poteva essere presente e ci ha delegato come esponenti del suo campione di olio.
Prima della cena, la giuria, composta questo anno da due butesi, Manrico Polidori, della omonima azienda olearia locale, fresco del conseguimento del certificato di sommelier di olio, Dorigo, e il bientinese Varano, hanno proceduto all’assaggio degli oli,presentati in ampolline completamente anonimi fatto salvo per una numerazione assegnata dal facente funzione di notaio, Paolo Bandecca.
Al di là delle pietanze previste per la cena, è stato molto interessante avere la possibilità di assaggiare i vari prodotti in gara, per potere (pur da profani e completi ignoranti delle varie proprietà organolettiche) sentire le differenze che passano tra l’uno e l’ altro in base a come e dove vengono coltivati gli olivi, e le varie influenze che possono assorbire dall’ambiente circostante.
Sarà il caso, sarà il culo, ma fra quelli che ho assaggiato i miei preferiti son quelli che poi si sono classificati primo e terzo.
A proposito di culo, nella lotteria associata alla cena abbiamo vinto due cuscini di alta qualità, quindi non ci si può proprio lamentare.
Comunque, alla fine della serata, sono stati premiati con un certificato di partecipazione tutti i produttori presenti, e con dei bei premi (fotografie e stampe di una Buti d’annata) i tre sul podio, Simonetta Sarti, Francesco Zocca (già vincitore l’edizione precedente) e Federico Felici, primo classificato per la seconda volta.
Sicuramente sono manifestazioni che hanno un ampio margine di miglioramento, nonostante la già precisa e puntuale organizzazione, ma le possibilità di ampliarla ad un maggior numero di partecipanti ci sono, cosi come la possibilità di gestirla come due competizioni distinte tra aziende e piccoli produttori, perché è giusto che entrambe le categorie possano ricevere la giusta considerazione del proprio lavoro e sacrificio senza essere in gara fra loro.
Inoltre la produzione olearia di Buti è uno dei punti di forza del paese ed è bene che sia protetta, incentivata e promossa il più possibile, essendo un prodotto di qualità e soprattutto di riconoscimento locale notevole.
Intanto complimenti a tutti, vincitori e vinti, per le qualità del loro olio, e per gli organizzatori perché è sempre complicato gestire una gara con un profilo comunque goliardico e socializzante, ma sempre di una competizione si tratta.
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