Radiohead 14 giugno 2017

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Si è vero,sono colpevolmente in ritardo ma tante’, non mi cerco alibi o giustificazioni, non ho avuto tempo finora.

Erano il di’ di novembre,e usci la notizia che il prossimo 14 giugno, e a Firenze si apriva il summer festival con i Radiohead. Occasione da non perdere, e quindi, nonostante la preannunciata assenza di Fatonji, in quel periodo in piena fase di dipendenza da supporti video digitali, che lo costringe a rinunciare. Poco male, potrei benissimo andare da solo,ma i fan dei radiohead sono in ogni dove,come le strade che portano a Roma, e in quattro e quattr’otto  trovo nuovi compagni di viaggio. Passa Natale,il palio, Pasqua, arriva il caldo, e si giunge dunque al giorno fatidico.
All’incirca le 18/18:30 partiamo da Buti, una squadra non da ridere, io, Giannino, Ufle, il Pancio, Astolfo, Masha e l’Eleonora. Destinazione Ponte a Greve, dove lasciamo la macchina, ci comportiamo da bravi cittadini del mondo facendo i biglietti del tram e al primo utile montiamo in direzione Cascine.
Arrivati a destinazione, il viale è gremito di persone che cercano il proprio ingresso, scritto sul ticket. Ci dividiamo momentaneamente ed entriamo.
Ecco, ai fiorentini fategli fare tutto quello che riguarda arte, quindi monumenti, statue,dipinti,commedie e quanto altro. Una città che ha avuto Dante, Michelangelo, Leonardo, Baggio e Batistuta, il bello ce l’ha nel sangue.
Ma non fategli organizzare niente. Io una cosa del genere non l’avevo mai vista, vergogna nera.
Innanzitutto, come entri, con metà delle persone previste già nel prato, non riesci a vedere bene il palco. Quei geni, anziché farlo in salita rispetto al pubblico, rialzato, in maniera da dare anche a quelli in ultima fila la possibilità di vedere qualcosa, è in pari. Quindi, anche io che non sono propriamente basso, dai miei 184 cm non vedevo una mazza senza mettermi sulle punte. Uffa.
E andiamo avanti con le cazzate.
I token. Praticamente non potevi acquistare niente senza queste monetine finte. Perché? Boh, giusto per fare una fila in più. Le possibilità di scambio sono da 15 euro a multipli, in cambio di 5/10/15 token. Ci mettiamo in fila, chilometrica, ma fortuna vuole che un simpatico inglese ci indichi una cassa seminascosta nel retro del chiosco dove eravamo in fila,con solo 3-4 persone. Mi fondo,e in pochi minuti cambio i soldi. Birra e panino??? Vaiiiii!!!!
Magari.
Solo dopo una ventina di minuti di fila, ci giunge la più drammatica delle notizie: panini e birre sono due file diverse a due stand diversi. Mavaffancool. Ormai siamo in fila alla birra,si digiuna.
Fra una fila e l’altra, siamo giunti a dopo le 21, in prossimità dell’inizio del. concerto. Cerchiamo una buona posizione della folla,da cui poi muoverci e inserirsi per avvicinarsi al palco.
Diciamo che i presupposti non sono stati ottimi. La memoria del precedente concerto, bello ma non bellissimo, un po mette timore su scaletta e esecuzioni troppo impegnative.
Montano sul palco sulle note di Daydreaming del nuovo album. Finisce la canzone, inizia il concerto. Cazzo. La partenza è bomba, lo svolgimento ancora migliore. Si susseguono tutti i cavalli di battaglia, tutte le better song.
Una scaletta incredibile. Si alternano pezzi di Ok Computer, di Kid A, le migliori di In Rainbows e di King of The Limbs, con le ultime, ottime,canzoni di A Moon Shaped Pool.
È un delirio. Si balla su Idiotheque, si piange su Exit Music, si poga su Paranoid Android. I momenti di emozione si susseguono l’uno dopo l’altro, Thom Yorke improvvisa qualche stentata frase in italiano, ma quello che conta è la musica,  che avvolge gli spettatori, li trascina in un continuo crescendo, li scuote, li coinvolge fino all’ultimo accordo.
Nessun momento di difficoltà, nessun tempo morto, o canzone “più debole”. Un piccolo capolavoro di circa 2 ore, che dificilmente sarà ripetibile per l’intenstà e la qualita del uono e della scaletta.
A proposito della scaletta:

Daydreaming
Desert Island Disk
Ful Stop
Airbag
15 Step
Myxomatosis
Lucky
Pyramid Song
Everything in Its Right Place
Let Down
Bloom
Identikit
Weird Fishes/Arpeggi
Idioteque
The Numbers
Exit Music (for a Film)
Bodysnatchers
You and Whose Army?
2 + 2 = 5
There There
Paranoid Android
Street Spirit (Fade Out)

Bis:
Lotus Flower
Fake Plastic Trees
Karma Police

La chiusura è a dir poco meravigliosa. Street Spirit, Lotus Flower, Fake Plastic Trees e Karma police, un crescendo onirico e visionario da brividi. Nel frattempo, sono passate le 23:30…i Radiohead salutano il pubblico dopo l’ultimo bis. Lentamente la gente defluisce dalla Visarno Arena, concedendoci la possibilità di assaltare in santa pace gli stand con le poche cibarie rimaste. Ovviamente, ormai è un avventura a tutto tondo, quindi, tornai alla stazione della tramvia, ci rendiamo ben presto conto che montare in un vagone sarà impossibile per lungo tempo a venire. Un pò titubanti, un pò stanchi, decidiamo di affrontare l’ultimo sforzo. Sono solo 3,2 km a piedi, neanche mezzora di cammino, Vabbè, ormai ci siamo. Ma alla prossima occasione, Firenze, non mi fregherai.
Per chi fosse interessato a vedere qualche video, potete trovarli Idiotheque Exit Music Identikit Weird Fishes Fake Plastic Trees e Karma Police (non sono ripresi da me, io ho deciso di non perdermi più momenti di concerto per fare il turista giapponese)
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