Il Palio di Buti a rischio

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Sono giorni duri in paese. Già da settimane, mesi, aleggiava il timore che qualcosa potesse cambiare, che ci potessero essere difficoltà nel regolare svolgimento di quello che è il momento più atteso dell’anno. Purtroppo, pare che siamo giunti ad una svolta.

Il Palio di Buti è l’appuntamento per eccellenza per il cittadino butese, e per chi ama l’ippica e i cavalli anche nel resto d’Italia. Si configura come il primo palio dell’anno, ha un importanza strategica per quelli che sono i movimenti di fantini e cavalli per le corse di provincia ma anche per le corse di pista.

Da sempre, si svolge in un percorso cittadino, della lunghezza di poco meno di 800 metri, su un falso piano, con due curve importanti, su un terreno di asfalto ricoperto di abbondante terra di tufo. Nell’arco degli anni, sono state apportate sempre più migliorie al percorso, in modo da garantire la massima sicurezza ad animali, fantini e pubblico. Infatti, sono stati prima posizionati tabelloni di legno con protezioni di gommapiuma negli angoli sensibili, e a seguire anche i cosiddetti “colli d’oca” tipici delle corse di pista.

Perché, la cosa più importante, è sempre stata la tutela della sicurezza di tutti, Purtroppo, come in tutti gli sport, incidenti possono capitare, con conseguenze raramente gravi nel corso della storia. E l’importanza del Palio non è solo nelle tre ore della corsa della domenica successiva a Sant’Antonio, ma nella vita di tutto l’anno. Come molti sapranno, cene, sagre, eventi vari organizzati da Contrade e Seggio (il comitato di organizzazione e promozione dell’evento) sono tutti finalizzati alla coesione e mantenimento di una vita sociale e ludica sviluppata ben oltre la media per un paese di poche migliaia di abitani. Ma come speso capita, il destino, e il Ministro, può intervenire a mettere il bastone tra le ruote. Infatti, attraverso “l’ordinanza Martini“, il Ministero della Salute, nel nome di Beatrice Lorenzin, non paga dei vari Fertility Day e amenità varie, ha totalmente vietato l’utilizzo dei cavalli Purosangue Inglese in tutte le corse di velocità che non si svolgano negli appositi circuiti (gli ippodromi).

Potrebbe sembrare un’operazione dettata dall’amore per gli animali, ma ciò facendo, contribuisce solo a distruggere delle tradizioni secolari che hanno al centro del proprio essere proprio l’animale. E cosi facendo non elimina il problema, permettendo anzi la continuazione delle corse di velocità negli ippodromi, dove gli incidenti non sono affatto esclusi, e dove soprattutto c’è un ricco giro di denaro di scommesse (legali, ma ovviamente anche non legali). Con questo non voglio colpevolizzare il Ministero, ma semplicemente mettere in luce un ulteriore provvedimento piuttosto inutile oltre che dannoso per tutti i pali di provincia che si svolgono con purosangue.

E adesso quale è il futuro di Buti? Difficile a dirsi. Le alternative imposte dal delegato del ministero mipaaf nell’incontro avvenuto lunedi 17 ottobre, con gli altri membri della commissione di vigilanza (composta oltre che dal delegato del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dal sindaco, il responsabile dell’ufficio tecnico del comune, il comandante dei vigili, il delegato del comandante dei vvf, il medico usl, il medico veterinario Usl e il membro esperto di elettrotecnica) e il seggio, sono state due, entrambe di difficile accettazione da parte della comunità butese: o la costituzione di un percorso alternativo, una sorta di ippodromo cittadino quindi, o il regolare svolgimento della gara ma con cavalli mezzosangue.

Le alternative sono entrambe dolorose, da una parte la costituzione di un percorso alternativo è complicata, onerosa, e trasforma quello che è un palio in una vera e propria corsa di velocità da percorso regolare, quindi perdendo quella che la tradizione di un palio di provincia. L’altra, se da un lato è la meno sconveniente per vari motivi, (si perde un pò di spettacolarità e di velocità dato che i mezzosangue scontano uno scarto di circa un secondo ogni 100 metri di corsa rispetto ai PSI) ma comporterebbe il rischio di una forte, preponderante, entrata a piedi uniti di Siena nelle vicende del nostro palio. Come infatti accade negli altri pali di provincia corsi da mezzosangue, Siena è un pò il burattinaio occulto, grazie al suo strapotere economico e politico può “indirizzare” le scelte delle contrade su fantini e cavalli, in modo da valutarli in previsione dei pali senesi di luglio e agosto, e, maldicendo, anche indirizzarne gli esiti, in modo da creare quella rete di favori reciproci tra cavallai e fantini da poter poi utilizzare dalle nobili contrade a proprio favore negli accordi tra i canape.

Nei prossimi giorni sapremo notizie più certe su quelle che saranno i prossimi passi da svolgere, e se, come pare, a deciderne la sorte sarà un assemblea pubblica con tutta la cittadinanza che vuole partecipare, e la relativa messa ai voti. La terza alternativa, purtroppo, sarebbe la sospensione temporanea ( a tempo indeterminato) del palio, con tutte le drammatiche conseguenze che ne potrebbero derivare per la vita del paese.

E’ un triste decidere…

Qui l’intervento in merito di un sito/blog che si occupa del palio di Siena e di tutti i pali di provincia

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