
C’è una famiglia che vive nel bosco, rifiutando la società attuale e le sue peculiarità. Si coltivano gli ortaggi e cacciano gli animali per il proprio sostentamento e i figli vengono istruiti direttamente dai genitori. No, non sto parlando del recente caso della famiglia del bosco di Chieti, anche se qualche analogia si può trovare, ma che ha, nell’ episodio reale, ben più di una contraddizione, ma del film del 2016 di Matt Ross con attore protagonista Viggo Mortensen coadiuvato da un bel cast di contorno. Ben Cash vive nei boschi dello stato di Washington, assieme alla sua famiglia, composta dai 6 figli e la moglie neo suicida. Ben e la moglie, ma soprattutto Ben, ha deciso di vivere ai margini della società perché ne rifiuta i principi capitalistici, preferendo una vita più frugale fatta di caccia e coltivazione, oltre a allenamenti continui per il massimo beneficio del corpo e della mente, ed insegna le materie scolastiche ai propri figli a casa, istruendoli anche ai dettami socialisti e comunisti. La famiglia vive chiusa nel proprio guscio, ma è la morte della madre, con le conseguenti disposizioni funerarie disattese dai genitori di lei, ad aprire dei dubbi nei figli stessi, perché alcuni di loro si sono resi improvvisamente consapevoli di non essere in grado di affrontare il mondo reale se continuano nel loro isolamento. La pellicola è una commedia delicata con risvolti di dramma, che porta all’ estremo il desiderio di superare le contraddizioni dell’ american way of life, cercando di fare capire come ormai, essendo talmente radicato, lo stile di vita alternativo possa però creare una micro società chiusa in se stessa. Bravissimi tutti gli interpreti, dove Viggo ovviamente la fa da padrone, ma anche la truppa di figli capitanata dal maggiore, interpretato da George Mackay si fa apprezzare, e abbiamo anche Frank Langella nel ruolo del suocero ostico.

