George Miller non sbaglia un colpo, soprattutto quando ti riporta nelle Wasteland. L’ universo distopico creato ormai quasi 50 anni fa ha ancora cartucce al suo arco, anche quando non ne è protagonista Mad Max che qui appare solo fugacemente in una scena con la sua V8, ripreso di spalle, e lo dimostra con questo spin off sulla storia di Furiosa, il generale della Cittadella comandata da Immortan Joe in Fury Road, di cui qui scopriamo il passato. Furiosa da bambina viveva in una rara oasi nel deserto australiano, governata esclusivamente da donne. In seguito al rapimento di alcuni predoni finisce nelle mani di Dementus, il crudele capo della banda, che la tiene prigioniera per alcuni anni. L’ ambizione e avidità di Dementus lo portano a scontrarsi con Immortan Joe, che ha il controllo delle due fonti principali nelle wasteland: acqua e petrolio. Furiosa riesce a finire nelle fila di Joe, e piano piano entrare tra i migliori piloti delle sue truppe. Ma cova sempre la vendetta contro Dementus. Rispetto al precedente c è un cambio di attrice che impersona Furiosa, per ovvi motivi di età anagrafica serviva un attrice più giovane, per accompagnarla da ragazzina fino all’ età adulta, e la scelta di Miller ricade su Anya Taylor Joy, che riesce a calarsi bene nella parte e risultare credibile come controparte giovanile di Charlize Theron. È una pellicola forse meno adrenalinica rispetto a Fury Road, che è un inseguimento continuo di circa due ore, mentre qui andando a ripercorrere la storia di Furiosa e il suo desiderio di vendetta ha anche dei passaggi ovviamente meno frenetici, ma mantiene un ritmo importante e introduce personaggi non banali. La Taylor-Joy brava, ma stupisce anche Chris Hemsworth, opportunamente imbruttito, che dimostra di essere capace anche nel ruolo del villain e non solo dell’eroe spaccatutto. Dal punto di vista visivo non ha una pecca, e anche la colonna sonora spacca. La pellicola è spettacolare e si inserisce alla grande nel filone, ora la speranza è di riuscire a vedere finire la trilogia prevista.