L’ultimo film di Sorrentino è una vera e propria dedica a se stesso, in una pellicola praticamente autobiografica, dove si vede la storia di Fabietto, l’alter ego di Sorrentino adolescente, e la sua famiglia, composta da persone di ogni tipo, compresa una zia un po’ libertina e fiori dagli schemi e due genitori amorevoli ma tra di loro con una relazione con qualche ombra. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando una tragica fatalità porta via entrambi i genitori si tre fratelli. E il dolore, mai completamente estarnato, avrà solo un modo per esprimersi, il cinema. Il film è un passo laterale rispetto alla tipica mano del regista napoletano, che abbandona “stranezze” e situazioni oniriche per un racconto più lineare e appassionato, che non stanca e comunque coinvolge emotivamente.
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